8 luglio 2018 XIV Domenica del Tempo Ordinario

Tutti noi abbiamo ricevuto, e possiamo dire, come il profeta Ezechiele: “Uno Spirito è dentro di noi”.
Tutti noi abbiamo una chiamata particolare. Siamo cristiani.
Abbiamo scelto la vita eterna il giorno del nostro Battesimo, abbiamo un orizzonte meraviglioso davanti agli occhi, abbiamo una missione stupenda, che Cristo ci ha insegnato con le sue parole, con i suoi esempi. Abbiamo il suo nome, siamo Cristiani.

Abbiamo una chiamata così grande, così bella, così profonda, e certe volte mi chiedo se non siamo come questi uomini, queste donne, questo villaggio che guardano a Gesù e dicono “Questo non è il figlio del falegname?”
Mi chiedo se certe volte non abbiamo questo senso di ridurre tutto alle apparenze, anche verso noi stessi.
Tutti noi siamo chiamati a essere profeti in questo mondo: è la nostra missione.
E quindi l’importante non è tanto quello che gli altri pensano di noi, perché, come abbiamo visto nella seconda lettura, anche noi abbiamo le nostre debolezze, i nostri limiti, e quindi non sempre escludiamo quello che abbiamo dentro. Ma il rischio più grande non è quello che viene dall’altro, ma come dirigo me stesso.
Molti di noi non hanno la consapevolezza della grande chiamata che hanno ricevuto. Molti di noi non hanno la consapevolezza di essere chiamati a essere profeti in questo tempo, nella loro famiglia, al lavoro, in questo quartiere, in questa città.
Ma questa chiamata l’abbiamo ricevuta tutti. Non sono gli altri a condizionare la nostra vita: dobbiamo stare attenti a non condizionarci da soli la nostra vita.
Il Signore si è meravigliato dell’incredulità che aveva Tommaso. Chiediamoci: se noi siamo credenti, se noi siamo nel mondo, a cosa siamo chiamati?
Il Signore, questa domenica, ci ricorda la bellezza della nostra vita, l’importanza della nostra missione. Ci chiede di prendere coscienza di quello che siamo e a cosa siamo chiamati. Ci chiede con coraggio di riprendere il cammino e di proclamare la sua gloria attraverso la nostra bocca, le nostre parole, ma soprattutto attraverso il nostro agire.
Allora in questa calda mattinata di luglio, in cui all’orizzonte ci sono le vacanze, chiediamo al Signore di poter prendere del tempo anche per avvicinarci a lui, per credere di più, per ammirare la bellezza, la grandezza della nostra chiamata. Amen
8 luglio 2018 XIV Domenica del Tempo Ordinario
Commento di Don Stefano Cascio
Trascrizione a cura di Anna Mazzite

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