17 giugno 2018 XI Domenica del Tempo Ordinario

Come spesso accade il Signore parla attraverso parabole e discorsi che la gente deve capire molto facilmente. Erano contadini, e il Signore parlava loro attraverso delle parole e degli esempi che loro conoscevano. Diventa forse più difficile per noi perché la terra la conosciamo molto meno.
Allora cerchiamo di capire cosa il Signore, oggi, ha voluto dire a noi, uomini e donne del 2018, e anche a questi genitori, che hanno scelto per questa bambina questo seme della fede (verrà celebrato un battesimo durante la messa).

L’avete sentito nella prima lettura, dal libro del profeta Ezechiele, era un momento difficile per Israele, erano stati deportati, e il Signore, attraverso Ezechiele dice al suo popolo di avere fiducia, dice che l’albero più piccolo diventerà un bel cedro, e verrà umiliato l’albero grande.

Della fiducia ce ne parla san Paolo nella seconda lettura ed è forse il fulcro principale, la base di tutto quello che ci sarà detto oggi dal Signore. La fiducia.
Noi siamo in una società in cui di fiducia ce n’è poca, abbiamo poca fiducia nell’altro, abbiamo poca fiducia in noi stessi, creiamo dei muri per paura di quello che può succedere accanto a noi. La fiducia invece è una parola che il Signore mette nel Vangelo tante volte, tante volte dirà: “Non abbiate paura”. E questa fiducia è la base della nostra fede.
Perché dico che è la base della nostra fede? Perché nel Vangelo di oggi il Signore ci dice che è lui che si occupa delle cose, non siamo noi. Noi rischiamo di voler tenere tutto in mano come teniamo in mano la nostra vita. Guardiamoci attorno, guardiamo la nostra vita: stiamo sempre a correre, a guardare l’orologio, a voler tenere tutto in mano.
Il Signore oggi ci dice “No, rilassati”. Non so se l’avete vista, c’è una maglietta con su scritto: “Rilassati, non sei Dio”, ecco, è un po’ questo la nostra vita.
Abbi fiducia, abbi fede, guarda il mondo e vedrai che in una parabola se riesci a vederlo è una parabola di Dio. Se guardi il mondo vedi che gli alberi, malgrado tutto, malgrado quello che facciamo, come le nostre macchine, è di una bellezza incredibile quando vediamo questa natura che cresce.
Guardate le nostre strade di Roma così ben curate, vedete l’erba che cresce dappertutto, è incredibile come la natura riesca a inserirsi ovunque, a riprendersi i suoi spazi. E’ forte e non ha bisogno di niente.

Ecco, la nostra fede è la stessa cosa, questi genitori, questa famiglia ha deciso, ha voluto che il Signore entri nella vita di questa bambina, ha voluto che lei possa diventare figlia di Dio. E oggi riceverà quel seme della fede.
Ma questo seme, come tutti i semi, se non viene un minimo curato muore.
Ed è questa la responsabilità dei genitori e dei padrini, di accompagnare questa bambina nella sua crescita.

E questo è il dovere e anche la responsabilità della nostra comunità parrocchiale, perché siamo la famiglia di Dio, una grande famiglia allargata, che deve accompagnare questa coppia nell’educazione di questa bambina. E’ una responsabilità grande, per voi ma anche per noi. Perché tante volte noi non ci rendiamo conto del compito che abbiamo, di accompagnare queste famiglie che domeniche dopo domeniche vediamo passare qui. E poi, ce ne dimentichiamo? Non sarebbe giusto! Perché in famiglia non ci si dimentica dell’altro, o così non dovrebbe succedere.
Allora, due cose importanti, oggi: la fiducia, è Dio, non io, che faccio questo; e poi la responsabilità che ho nei confronti dell’altro. Perché il seme che ho nel cuore deve crescere, e deve crescere anche negli altri. Quindi al di là di tutto devo far sì che possa crescere. E’ vero che cresce da solo, ma se aiuto una pianta a crescere, crescerà ancora meglio, in maniera vigorosa e dritta.
Ecco quello che noi siamo chiamati a fare oggi. Quindi voi non siete soli, la nostra comunità sarà vicino a voi, lo spero e lo chiedo, perché una comunità viva è una comunità che non si dimentica, una comunità che fa crescere e che vuole crescere, una comunità fiduciosa, che vuole aiutarvi a camminare nella fiducia in Dio. Amen.

17 giugno 2018 XI Domenica del Tempo Ordinario
Commento di Don Stefano Cascio
Trascrizione a cura di Anna Mazzitelli

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