16 febbraio 2020 VI del tempo ordinario

Il cuore della libertà

 Questo è un Vangelo particolare, avete sentito? C’è  chi l’ha preso alla lettera: pensate a Origene, che ha fatto un’operazione che non avrebbe dovuto fare [evirazione]: infatti non e  stato dichiarato santo per questo motivo.

È  un Vangelo  fondamentale  per il nostro  cammino.  Fa parte del discorso  della montagna, quel lungo discorso di Gesù. E Gesù  sembrerebbe essere come uno dei nostri islamici: se rubi, tagliati la mano!, ecc.  A prima vista  sembra  una cosa  durissima.  Allora cerchiamo  di capire  insieme  cosa Gesù  ci ha voluto dire. 

Partiamo dalla prima lettura. Vi ricordate che abbiamo sempre detto che la prima lettura ci aiuta a capire come leggere il Vangelo, vale a dire come la Chiesa vuole che in quella domenica leggiamo il Vangelo. E nella prima lettura, quella del Siracide, viene detto: “Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là  dove vuoi, tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà  dato ciò  che a lui piacerà”. Prima di tutto, il Signore, il nostro Creatore, ci ha dato la libertà.

E noi purtroppo siamo un po’ come Pinocchio: Geppetto è  il creatore, gli ha sempre voluto  bene, è un grande amore che vuole al figlio; ma noi  siamo dei pinocchi che ogni volta seguono la strada sbagliata.

Il Signore ci ha reso liberi. Liberi di scegliere il bene o il male: fare il tuo bene o fare il tuo male. Allora cerchiamo adesso di capire che cosa significa questa libertà. Perché al di sotto di tutto, alla base di questo grande discorso, c’è  il problema della libertà.

Il Signore dice: Io non sono venuto ad abolire la legge, ma a darle compimento”. E incomincia a fare tutto questo discorso. Ma questo discorso sembra durissimo se lo avete ascoltato bene, è terribile! Cosa ci dice in realtà il Signore? Ci dice: non serve a niente fare come i farisei o gli scribi, cioè: c’è  una regola è io la applico così  com’è. Il Signore ci chiede di andare alla sorgente, al cuore  della legge. La legge è fatta per l’uomo, non l’uomo per la legge! – vi ricordate che viene detto anche questo a un certo punto nel Vangelo?  E allora cerchiamo di capire che cosa oggi il Signore ha voluto dirci.

Per prima cosa abbiamo detto la cosa più  importante: che l’uomo è libero. Il secondo punto è: c’è  la legge. “Io sono venuto a dare compimento”. Compimento, abbiamo detto, è  entrare nel cuore di questa legge. Allora entriamoci adesso.

Se una  giovane coppia con i bambini piccoli,  trovandosi all’inizio, legge le regole, cioè come essere un buon padre o una buona madre di famiglia e quindi fare questo e quest’altro per i propri figli, e applica le regole così, qualunque  figlio sia, funzionerà? Sarà  qualcosa di molto freddo, sarà  il minimo indispensabile e il bambino  non crescerà  bene, applicando una regola così.  Noi sappiamo che tra un padre e suo figlio, tra una madre e suo figlio, cosa ci deve essere se non l’amore, il saper capire quel bambino, il saperlo crescere! La regola per questa bambina sarà  diversa che per sua sorella, immagino, perché  sono due figlie diverse. Sapete benissimo, voi genitori, che i bambini sono tutti diversi, non posso applicare le stesse cose per l’uno o per l’altro. Al cuore della regola, quindi, nelle cose che applico, c’è l’amore.  Il Signore dice la stessa cosa per noi. Il nostro  modo  di vivere non può  essere  basato  su un elenco  di regole morali, tutte belle, meravigliose, ma se alla base di tutto non c’è  la comprensione dell’amore, è  una cosa molto fredda che non porta a niente. Spero sia chiaro.

Tornando al punto della libertà,  nel Sessantotto ci è  stato detto: buttiamo via le regole, siamo liberi! Ma sapete qual è  la vera libertà, qual è la visione dell’uomo libero per la Chiesa? È  l’ uomo libero dal peccato. Non solo l’uomo libero di fare Il peccato, mi diverto così, ecc., perché  basta vedere che cosa significa: perdiamo la nostra umanità.  La libertà  che la Chiesa vuole per ognuno dei suoi figli, la libertà  che Cristo è  venuto a darci, è  la libertà dal peccato.

E torniamo alla ragione fondamentale  di tutto, che è l’amore: alla base di tutto c’è questo  grande amore tra Dio e gli uomini. Ecco perché  Gesù  dice: Chiunque  guarda una donna per desiderarla, cioè  la vuoi possedere, ha già commesso adulterio; non perché  concretamente hai fatto qualcosa con lei, ma è il modo con cui ti rapporti all’altro. È  la volontà  di possedere l’altro che non va, ecco perché  Gesù  ci dice così. È la radice delle cose. Non è  tanto l’atto che fai o non fai, è  il cuore delle cose che fai. È  il voler possedere l’altro! È  la radice che dobbiamo ritrovare. Non il solo volere le regole, le regole ci sono, sono importanti,  servono, dice Gesù, non tolgo niente. Anzi, le porto a compimento. Il compimento  è  trovare la radice; questa radice è l’amore, il voler bene all’altro. A quella donna non voglio bene, la voglio possedere, la voglio per me, non voglio il suo bene. Quindi dobbiamo ritrovare questo.

Cosa è  importante quindi:

  1. il Signore ci ha fatto liberi.
  2. questa  libertà  però  è  per il bene, è  la libertà  contro il peccato, il tirarsi fuori dal peccato.
  3. questo significa vivere ovviamente  con delle regole, che il Signore  ha dato per la nsotra umanità, per il nostro  bene, però  dobbiamo trovare dentro di esse il cuore,  cioè l’amore,

se no sono solo regole da farisei  e da scribi.

Che il Signore possa aiutarci a camminare  così.  Non è  facile, perché  liberarsi veramente  vuol dure accogliere Cristo totalmente nella propria vita.  Ed è questo per cui facciamo fatica. Ma quanto sarebbe bello avere uomini e donne liberi, quanto sarebbe bello! Chiediamo al Signore che ci possa aiutare in questo  cammino  tutti insieme.  Amen

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