23 febbraio 2020 VII del Tempo Ordinario

Il cristiano è  il figlio amato, libero, in azione

Questa è  l’ultima domenica del nostro Tempo Ordinario. Sapete che mercoledì  prossimo sarà  mercoledì  delle Ceneri è quindi si aprirà  un nuovo tempo per noi, il tempo della Quaresima.

In questa ultima domenica del nostro Tempo Ordinario abbiamo la fortuna di poter battezzare  un nuovo bambino. È  una bambina: Nicole. Perché  dico la fortuna? Perché  ci aiuta a renderci conto della nostra chiamata. E l’abbiamo sentito, oggi, qual è  questa chiamata, una chiamata straordinaria! Ancora una volta il Signore ci chiama alla libertà!

Alla libertà  da che cosa? Alla libertà  dalle nostre passioni, dai rancori, dai sentimenti brutti che possiamo avere. Il Signore ancora una volta ci chiede di amare. Avete sentito quello che ci dice.

Il Signore ci dà  degli esempi molto precisi, realistici. “Se uno ti costringerà  ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due”. A chi vuole portarti in tribunale  e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello”, e così  via. Gesù  prende degli esempi precisi perché la vita cristiana, la vita di fede non è  qualcosa che rimane nel cielo, è  qualcosa  che si vive tutti i giorni, perché  è costitutiva della nostra vita.

Quella bambina entra nella vita di Cristo. Ognuno di noi è  in una nuova vita, quella con Cristo, in Cristo (ricordatevi quello che diciamo alla fine della preghiera eucaristica).

Ma io posso fare certe cose? Vuole la mia tunica e gli do anche il mantello, pretende di farmi fare un miglio e io ne faccio due… Posso rispondere  alla durezza, alla cattiveria  con qualcosa  di positivo? Perché, se avete sentito bene, quello che capiamo è che il cristianesimo non è passività, non è: vi lascio fare; al contrario è azione, è  fare qualcosa di buono, non semplicemente accettare il colpo! Io porgo l’altra guancia, non sto lì  ad aspettare. Io do il mantello quando mi viene chiesta la tunica! Quello che ci chiede il Signore non è  una semplice passività,  ma è  proprio fare un gesto in più.  Un rispondere a quello che è  violenza, cattiveria eccetera, con qualcosa di positivo, o di buono, di costruttivo, quando invece la relazione si sta strappando!

E ci dice, alla fine: amate i vostri nemici.

Allora, siamo sicuri però  che tutto quello che ci viene chiesto lo possiamo fare? Umanamente, no!

Umanamente  no. Noi possiamo educare questa bambina – perché  questa decisione di battezzarla è  proprio la voglia di educarla in un certo modo – noi possiamo davvero educarla come il Signore  ci ha chiesto adesso, anche con questi esempi precisi: fa il bene contro il male? Possiamo?

Vediamo che la nostra semplice umanità fa fatica. Quando sentiamo dire: ama il tuo nemico, diventa veramente  impossibile. Ma per Dio niente è  impossibile!

Allora, qual è  la radice di tutto questo? Che cosa ci sta chiedendo il Signore? Torniamo alla cosa essenziale, che dovrà  capire questa bambina crescendo e cioè:

il cristiano è  chiamato a rendersi conto che è  figlio di Dio, amato da Dio!

Dio ti sta dicendo: tu devi fare questo, perché  io per primo lo faccio con te! Io per primo ti amo, in qualsiasi momento e occasione! Io per primo ti perdono anche quando dai il peggio di te stesso! Il cristiano diventa cristiano solamente  quando scopre  di essere amato da Dio. È  questo che Gesù  è  venuto a insegnarci, è  questo che Gesù  è  venuto a farci capire! Perché  abbiamo imparato il Padre nostro? Perché  è  alla radice di tutto! Se io considero Dio mio padre,  tutto cambia nella mia relazione. Non sono un semplice osservante di un Dio padrone, che mi dice: fai questo e faccio questo, fai quello e faccio quello, non sono uno schiavo! Il cristiano non è  uno schiavo! Il cristiano è  una persona libera perché ha scoperto l’amore di Dio. È  l’amore che rende libero! E noi non siamo liberi finché  non abbiamo scoperto questo amore, non siamo liberi perché  non ci sentiamo amati, non abbiamo capito che è  Dio che ci ama per primo. Non sono i nostri gesti, non sono tutte le nostre azioni che ci faranno amare da Dio, lui ci ama già  come siamo! Ma la scoperta di questo amore cambia tutto. Mi fa vedere il mondo in maniera  diversa,  mi fa scoprire il mondo e le persone in maniera diversa!

Allora, quello che dovrà  essere insegnato a questa  bambina non sono delle regole di comportamento! No. È  la scoperta dell’amore di Dio. Un Dio che ci ama. Tutta la vita lei dovrà camminare e capire quello che è  il sacramento che riceverà  oggi. E ciascuno di noi è  invitato alla stessa cosa. Per questo sono contento di battezzarla davanti a voi, perché  è  lì  che parte tutto, è  lì! Tu ti devi scoprire figlio e figlia di Dio: è  questo che cambia tutto. E finché  questo non l’hai scoperto, finché  non è  costitutivo del tuo essere, finché  non ti senti figlio e figlia di Dio, finché  non abbiamo provato questo, non sei cristiano. Sei religioso, sei ‘bravo’, eccetera, ma non sei cristiano. Non è costitutivo di te stesso. Non puoi dire come san Paolo: Cristo vive in me. È  questo che noi dobbiamo toccare con mano. Dobbiamo riscoprire che siamo tutti, come Nicole fra poco, figlio e figlia di Dio. Amen

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