26 luglio 2020 XVII domenica del tempo ordinario

Innamorati

Il Signore  ci delizia con le sue parabole. E noi cerchiamo di capire.

Oggi il tema è la fede. Una fede che, dice il Signore, è come una perla, un  tesoro.  E si vende tutto per poterla prendere, per poterla avere. E si vede anche la differenza tra una fede d’obbligo, di dovere e una fede voluta e ricercata, una fede che tocca il mio cuore. Ecco perché  iniziamo con la storia di Salomone. Cosa chiede Salomone? Ci dice la traduzione italiana: un cuore docile. Ma in ebraico si direbbe: un cuore aperto.

È molto importante capire questo. Perché  tante volte siamo caduti nella fede-dovere, in cui io faccio le cose che mi sono state chieste, quelle di obbligo, aggiungo forse qualche preghiera in più, e ho fatto, sono salvo. Questa non è la fede di Gesù Cristo. La fede di Gesù Cristo  è una fede viva, una fede gioiosa, una fede che ti richiede di mettere in pratica qualcosa che è più importante della tua stessa vita. Una fede che ti coinvolge attivamente.

Questo Vangelo è al termine di una settimana che per la nostra parrocchia è stata un po’ una buona battaglia. Lo sanno bene quelli che sono adoratori  e quelli che fanno parte del rosario vivente: abbiamo combattuto perché  una ragazza tenesse il suo bambino. Voleva abortire, e noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile per evitare questo dramma.

E come è nato tutto? Viene da me una signora a dirmi che sua nipote ha una figlia che vuole abortire e che l’aborto è tra tre o quattro giorni. Allora subito chiamo il segretariato per la vita – quel segretariato che ogni anno aiutiamo:  Patrizia, che fra tutti gli altri  viene a parlarci – e le raccontiamo la storia. E chiediamo quindi il numero di questa nipote, il suo numero di casa per poterle parlare. La signora dice: no, io sono venuta solo a chiedere delle messe per questa ragazza, perché  non voglio più parlarle. Ma noi con insistenza siamo riusciti ad avere questo numero.

Però ho dovuto far capire alla signora  che cosa significa, prima di tutto, la fede. Quando tu chiedi delle messe per una persona, il Signore  ti risponde agendo, usando le persone che hai attorno! E  dico a questa signora, guardi che se lei viene da me e mi ha trovato quel giorno che abbiamo parlato e io ho chiamato il segretario per la vita e mi faccio dare il numero; se lei in quel momento non me lo dà, chiude questo. Cioè: chiedere la messa e basta non avrebbe nessun senso! In quel momento ci siamo fatti tutti attori della grazia di Dio. 

Poi questo numero è arriavato e tutto è andato bene. Pero il fatto che tante volte nella nostra società italiana, nelle nostre comunità “sì, ho fatto dire le messe” e finisce cosi!… Dire le messe è importante, ma prova a far qualcosa! Perché io devo farmi a un certo momento attore di questo spirito che soffre!

Quando ho deciso di entrare in seminario, l’ho deciso perché  nella mia preghiera di adorazione è arrivata questa parola del Signore che mi diceva di entrare. Potevo chiudere  il cuore, a questo! Il Signore  attraverso lo Spirito Santo ci guida in continuazione nelle nostre scelte! E Salomone l’aveva capito! E quindi aveva capito che la cosa più importante della sua vita non era il potere, ma avere il cuore aperto per ascoltare i suggerimenti del Signore.  Ed è questa la fede.

La fede per noi  è importante, ma ci provoca il fatto di dover fare delle scelte! Di dover aprire il cuore per poter fare delle scelte!

Vedete che alla fine del Vangelo si parla di cose nuove e cose antiche. Dal Battesimo Io sono un uomo nuovo  e le mie decisioni, le decisioni che prendo devono essere quelle dell’uomo nuovo, non quelle dell’uomo vecchio. Ora, questo richiede un discernimento, quindi chiede preghiere, quindi chiede apertura del cuore. È tutto un cammino, che nasce però dal fatto di capire che la fede non è un dovere, ma io mi sono innamorato! Ed è l’amore che provoca la volontà di seguirlo e quindi di fare delle scelte.

Questo è  essenziale nel nostro cammino di fede, essenziale! Non siamo cristiani finché non siamo degli innamorati! E non siamo innamorati e fedeli a lui, se non cerchiamo di seguirlo e quindi di mettere in pratica quello che lui ci dice. Per metterlo in pratica io devo ascoltare  ed avere il cuore aperto.

Allora, chiediamo al Signore proprio questo: di aprirci il cuore e di farci toccare da questo suo amore che vuole riversarsi sempre, in continuazione, nella nostra vita. Amen     

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