11 ottobre 2020 XXVIII domenica del tempo ordinario

L’invito

Oggi è un giorno speciale: abbiamo i bambini della prima Comunione, per la prima volta qui in mezzo a noi. Forse non per la prima volta, se qualcuno ha già  accompagnato i suoi genitori qui. Ed è  bello avere questo Vangelo proprio oggi. Perché  questo Vangelo parla di voi, parla dei vostri genitori, parla di ciascuno di noi. Parla di Flavio e dei suoi genitori: questo bambino che riceverà tra poco il Battesimo.

Ed è  anche bello poter battezzare oggi davanti a voi, perché tutto quello che facciamo oggi è  dovuto al fatto che un giorno i nostri genitori hanno deciso il Battesimo per noi. Ma poi scopriremo che cos’è  il Battesimo.

Intanto vorrei tornare al Vangelo di oggi. Come avete sentito, Gesù  ci racconta una parabola, cioè  una storia. E quando Gesù  ci racconta una storia, vuole sempre dirci qualcosa, ai piccoli come ai grandi.

Oggi è la storia di un re che ha un figlio che si deve sposare. Quindi organizza una grande festa. Ora, tutto è  pronto, hanno preparato tutto, ma gli invitati non vengono. Allora il re manda subito i suoi servi, di nuovo, a dire: ma guardate che tutto è  pronto, dovete venire! Ma uno va ai campi, l’altro deve fare un’altra cosa, un altro deve fare un’altra cosa ancora: e nessuno viene.

Vi ho detto che una storia viene raccontata da Gesù  per insegnarci qualcosa. Cosa ci vuole dire Gesù  attraversò questa piccola storia qua? Che Dio ci chiama sempre! Ci invita a venire e a seguirlo. Come qu2sto re, che organizza una festa e invita. Ma noi, tante volte, e particolarmente quando cresciamo, troviamo sempre una scusa per non andare, per dire che non abbiamo tempo, che non possiamo. E allora, a poco a poco, ci allontaniamo. Un dramma, ma è  così.

Allora cosa fa il re? Ricordiamoci che Gesù  sta raccontando questo ai capi dei sacerdoti e ai farisei. E Gesù ci racconta che il re manda i suoi servi a prendere la gente che è  in strada: i mendicanti, i disabili, gente che all’epoca era messa da parte, era rigettata, era considerata impura, maledetta. Gesù  in questa storia sta raccontando la storia del popolo di Israele.  quando Gesù  è  arrivato, non l’hanno accettato, anzi, gli uomini lo hanno anche ucciso. Proprio come fanno nella storia,  che qui uccidono i servi. E cosa fa Gesù? Apre a tutti, non solo al popolo di Israele, come poi vedrete al catechismo, ma allarga a tutto il nuovo popolo, che è  il popolo cristiano.

Il problema è  che noi cristiani stiamo diventando la stessa cosa, il nostro cuore si chiude a questo Dio che ci invita a venire, si chiude! Gesù  ci sta dicendo: tutti sono chiamati, non ci sono eccezioni, qualunque persona può venire!

Ma – c’è  un ma: durante la festa il re vede uno che non è vestito a nozze. Voi mi direte: ma questi erano poveri, non potevano vestirsi a nozze. Già,  ma all’epoca, quando invitavi a nozze, davi anche una sorta di mantello: tutti gli invitati ricevevano questo mantello per partecipare alla serata. Quello là  ha rifiutato di mettere quel mantello. E che cos’è questo rifiuto? È  il rifiuto di seguite gli i insegnamenti, quello che Gesù  cerca di donarci. Allora il re che cosa gli fa, nella storia? Dice che lo legano e lo buttano nelle tenebre. Nel nostro  caso, quando noi non cerchiamo di seguire Gesù, siamo persone che cadono nel loro egoismo, non persone libere, ma piene di passioni, schiave del loro peccato. Quindi siamo  come quell’uomo: legate!

Quello che ci invita a fare Gesù  è  scoprire che cos’è  la vera libertà,  che cos’è  la

bontà; che cosa significa amare pienamene, senza ricercare qualcosa in cambio: dono totale!

E questi genitori sono chiamati a fare la stessa cosa con questo bambino, con il piccolo Flavio. Sono chiamati, con i padrini, ad accompagnare il piccolo Flavio verso Gesù,  verso quello che ci ha insegnato.

Voi al catechismo inizierete a imparare chi è  questo Gesù, cosa ha detto. Alla messa di domenica ascolteremo le sue parole: che son0 parole che ci fanno riflettere sulla nostra vita; e che cercano di cambiare il nostro cuore.

I genitori di Flavio, la sua famiglia e i padrini oggi dicono: noi vogliamo  seguire Gesù  e vogliamo che Flavio possa seguirlo. E noi oggi diciamo: lo sosterremo, lo accompagneremo in  questa scelta. Questo è  quello che scelgono: loro vogliono essere gli ospiti del re. Vogliono essere gli invitati che accettano. Vogliono essere quelli che metteranno il mantello. E per tutti voi, è  la stessa cosa, iniziate un cammino con un  Dio che vi dice: vieni! E vedi!

Allora iniziamo insieme. Sarà  un’avventura, sarà  una camminata non sempre facile, ma per qualcosa di più  bello, di più alto, di più grande, che scopriremo insieme.

Tutta la comunità oggi vi accoglie, sia il piccolo Flavio che voi bambini. Oggi, nel loro cuore, stanno pregando per voi. Perché  è  un momento bello iniziare un cammino insieme. Amen

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