1 novembre 2017 Festa di tutti i Santi

Questo è il volto che in tanti paesi del mondo è stato mostrato ieri, in tanti luoghi. Anche a New York, dove c’è stato l’attentato ieri, nelle strade vicino c’era una sfilata di mostri di questo genere.
Che cos’è questo volto che avete davanti a voi? E’ il volto dell’uomo di oggi. E’ un volto triste, è un volto brutto, è un volto che grida, guardatelo, grida in silenzio. E’ il grido silenzioso dell’uomo che cerca e non trova, che non sa dove andare, che non ha direzione, che è sballato a destra e a sinistra da ideologie varie. E’ il volto di un uomo perso, di un uomo che non ha senso nella sua vita. E’ un uomo che cerca e non trova, o forse non cerca più. Questo è il volto di oggi.
E dove stanno i cristiani?
I cristiani sono quelli che hanno un volto, che si fanno riconoscere, che sanno a chi appartengono, che cercano il volto di Cristo.
L’abbiamo cantato nel salmo, oggi: “Cerco il tuo volto, Signore”.
La bellezza del cristianesimo è che Dio non è inaccessibile.
Dio si è fatto uomo per chiamarci al cielo. E’ la nostra chiamata universale.
Chi è il cristiano? E’ l’uomo che ha trovato, è l’uomo che sa dove va, è l’uomo che vuole seguire una persona viva che si chiama Gesù Cristo. E’ l’uomo che ha fiducia, è l’uomo che si dona totalmente, è l’uomo pieno di passione per l’amore che ha ricevuto, è l’uomo che vuole vivere pienamente la sua vita.
E quando apriamo le porte della nostra chiesa, dove sono questi cristiani? Pieni di gioia, pieni di passione, pieni di volontà di fare, dove stanno questi cristiani che sanno a chi appartengono? Dove stanno questi cristiani che vogliono vivere questa loro fede, che hanno una fiducia grande in questo Dio, che hanno un cuore aperto?
Forse non sono santi, perché stanno in cammino, ma sanno di essere incompleti e vogliono andare a trovare questa completezza che c’è in Dio.
Forse non sono perfetti, ma cercano di raggiungere questo Dio che li ha chiamati.
Dov’è questa passione che dovremmo avere qua, in questa comunità? Questa giovinezza di spirito? Non c’è bisogno di avere vent’anni, perché spesso quelli di vent’anni non hanno più questa passione.
La dobbiamo ritrovare, dobbiamo ritrovare la gioia di appartenere a qualcuno, dobbiamo ritrovare la gioia di dare, perché è bello donare! Dobbiamo ritrovare la gioia di credere che possiamo trasformare questo mondo come possiamo trasformare ciascuno di noi!
Dov’è questa passione? Perché non c’è?
I santi che oggi festeggiamo ci ricordano questo. Non ci ricordano statue fredde sui nostri muri, ci ricordano passione, ci ricordano cuore, ci ricordano l’azione, ci ricordano vita che tante volte noi abbiamo perso! Questo ci ricordano i santi!
Ed è questo di cui noi abbiamo tanto bisogno.
Ciascuno di noi ha bisogno di vivere, non di vivacchiare, di vivere! Non di tirare avanti, di vivere! Non di lasciarsi trascinare, di vivere!
Allora chiediamo al Signore, oggi, in questa Eucaristia che riceveremo, in questo Cristo che viene in noi, chiediamogli la vita!
Noi possiamo vivere in qualsiasi luogo, ci sono storie bellissime anche in carcere, ci sono luoghi bellissimi anche in corpi feriti dalla malattia, dalla disabilità.
Non è vero che sono le cose esterne che fanno sì che siamo tristi, è dentro di noi che le cose non vanno, non è fuori, è dentro!
Chiediamo al Signore che viene dentro di noi, di risanare, di darci la forza di seguirlo, di voler andare verso là dove ci indica, in quel Paradiso, in quel regno dei cieli che tutti noi siamo chiamati a costruire già su questa terra.
Ricordiamoci sempre che dal battesimo abbiamo ricevuto i germi della vita eterna.
La vita eterna non inizia con la morte, la vita eterna inizia dal battesimo. Noi già ci siamo nella vita eterna, e quindi è qui che la dobbiamo vivere.
Amen.

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