10 dicembre 2017 II Domenica di Avvento

Inizio del Vangelo di Gesù Cristo. Siamo all’inizio del Vangelo di Marco, Marco è l’evangelista che seguiremo durante questo nuovo anno liturgico, in cui ripercorriamo la vita di Gesù.
Ora siamo in un periodo speciale che si chiama Avvento, il tempo di preparazione al Natale.
Oggi è la seconda domenica di Avvento.
Due giorni fa, per l’Immacolata, la Chiesa ci ha proposto la figura di Maria, per il nostro cammino.
Oggi ci propone la figura di Giovanni il Battista. San Giovanni Battista è questa “voce che grida nel deserto”. Che cos’è questo deserto? E’ il deserto del nostro cuore.
Ascoltate bene nella prima lettura cosa dice il profeta Isaia:
“Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati”.
Le valli sono i nostri bisogni, i nostri vuoti.
Quanto i nostri vuoti, i nostri bisogni, nella nostra vita, ci fanno perdere la via? Quante volte per un bisogno di affetto sbagliamo persona? Quanto male ci facciamo nelle nostre relazioni, per i nostri vuoti? Perché invece di volere il bene dell’altro io voglio colmare il mio bisogno e il mio vuoto.
Ma c’è anche un’altra cosa: i monti, i colli che devono essere abbassati.
Quali sono i nostri peccati più grossi? Quello dell’orgoglio, quello dell’egoismo, quello dell’egocentrismo, in cui mi metto al centro e schiaccio l’altro. Ecco i monti, ecco i colli che non mi permettono di vedere il cammino che il Signore ha tracciato.
Allora questa voce che grida nel deserto, questa voce di Giovanni Battista risuona nella nostra comunità in un’omelia, nella Parola di Dio, in un incontro interpersonale.
Di Giovanni Battista nella nostra vita ne incontriamo, che ci ricordano la via, che ci aiutano a spianare valli e colli, che ci permettono di riprendere il cammino.
Oggi è lui che grida nel deserto del nostro cuore, che ci ricorda che questo cuore dovrà essere preparato al Natale, alla venuta del Signore, a quella buona notizia che è l’inizio del Vangelo, della buona notizia di Gesù Cristo, cioè il Salvatore, che viene a salvare non un mondo, un’umanità, ma che viene a salvare me.
Sono 10, 20, 30, 50, 80 anni che celebrate il Natale.
Ogni volta dobbiamo andare più in profondità, per accogliere Cristo che viene, il nostro Salvatore. Oggi facciamo un passo in più, sentiamo questa voce che grida nel nostro cuore, in quel nostro deserto. Prepariamo la sua venuta.
Amen.

Sostieni la tua Parrrocchia

Sostieni la parrocchia che diventa Green
grazie ai nuovi pannelli fotovoltaici