24 Dicembre 2017 IV Domenica di Avvento

Ecco, con voi che siete coraggiosi, che siete venuti questa mattina, festeggiamo la quarta domenica di Avvento. Ci avviciniamo alla nascita di Gesù: questa notte, a mezzanotte, festeggeremo insieme la nascita di Gesù.

Ci siamo preparati per quattro domeniche a questo evento, e oggi concludiamo, a poche ore dalla nascita, questo cammino. Abbiamo cantato “Rallegriamoci”, siamo contenti, ci avviciniamo al Natale.
Abbiamo sentito l’annunciazione, cioè la storia dell’angelo che arriva da Maria e le dice che avrà un figlio, e questo figlio sarà Gesù, il figlio di Dio.
Maria rimane colpita, dice: “Ma come è possibile, io sono vergine, io non ho conosciuto uomo”.
Questo Vangelo dell’annunciazione l’abbiamo sentito tante volte e potremmo considerarlo sotto tanti punti di vista, ma la prima lettura ci fa capire come leggere oggi questo Vangelo.
La prima lettura è la storia del re Davide, il grande re Davide, che a un certo momento sta nel suo palazzo e si chiede: “Ma è possibile che io stia in questo palazzo e Dio invece non abbia niente? Devo assolutamente mettere l’Arca dell’Alleanza da qualche parte”.
Allora Davide va dal profeta Natan (il profeta normalmente è quello che porta la parola di Dio) e gli dice: “Senti, io voglio costruire qualcosa di grande per il mio Dio”. E Natan gli dice che va bene. però durante la notte il profeta Natan riceve un ordine del Signore che dice: “Vai dal re Davide e digli che la casa me la costruisco io, anzi, io la costruisco a lui, perché gli darò una grande discendenza. Non deve essere lui a pensare a me, ma io a lui”.
Così fa Dio con Maria: Maria voleva formare una famiglia, aveva un progetto, un progetto bello, voler formare una famiglia è sempre un progetto bello. però era il suo progetto, non era il progetto di Dio.
Allora cosa ha fatto Dio? Ha deciso che Maria doveva diventare la madre di suo figlio, ha deciso che lui doveva incarnarsi in Maria, attraverso Maria. Allora Dio ha preso il progetto di Maria e l’ha trasformato, l’ha reso come voleva lui. E quando lei chiede come si farà questa cosa, l’angelo le dice: “Non ti preoccupare, Maria, lo Spirito Santo lo farà, tu non ti devi preoccupare”.
E questo lo dice a ciascuno di noi, Dio non ha bisogno di noi, ma noi abbiamo bisogno di lui. Lui ha bisogno solo di un cuore che si apre, il progetto lo fa lui su di noi. Non c’è bisogno del seme umano per i progetti di Dio, basta lasciarsi portare dalla sua volontà. Quello che fa con Davide, e quello che fa con Maria, lo vuole fare con ciascuno di noi.
Natale è Dio che si incarna nell’umanità, nella storia dell’uomo, in mezzo a noi.
Ma il Natale che festeggeremo questa sera è soprattutto la presenza di Dio nella vita di ciascuno di noi.
Sarà Natale nel momento in cui io accetterò la volontà di Dio.
L’uomo dall’inizio vuole pensare per sé. L’uomo, nella sua storia, vuole tenere le redini. Oggi più che mai si sta allontanando da Dio, nella società occidentale, perché da sempre ha questa volontà di tenere le redini della sua vita.
Per noi sarà Natale questa sera se sapremo accogliere la sua volontà nella nostra vita.
E questo è un passo che dobbiamo fare ogni giorno, in ogni momento della nostra vita.
Il “sì” lo dobbiamo ripetere ogni giorno: il “sì” di Maria è un “sì” continuo, è il nostro “sì”, e noi lo dobbiamo ripetere ogni giorno.
Allora per me sarà veramente Natale quando saprò accogliere la sua volontà, quando la ricercherò dalla mattina alla sera.
Chiediamo allora al Signore che venga nella nostra vita, per poter realmente celebrare questo Natale, perché possa aprire il nostro cuore. L’Avvento è stato un tempo di preparazione proprio per questo, per aprire il cuore alla sua volontà.
Amen.

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