28 ottobre 2018 XXX Domenica del Tempo ordinario

Il cieco Bartimeo.

Se avete ascoltato la Parola che abbiamo sentito in queste ultime settimane vi renderete conto che stiamo camminando, seguendo Gesù e cercando di capire a cosa ha chiamato i discepoli.
E’ bello che oggi abbiamo questi Battesimi perché i genitori oggi hanno deciso per i loro figli di metterli in cammino dietro a Gesù.

Allora, che cosa significa? Cerchiamo insieme di capire cosa ci dice la parola oggi del Vangelo. Ricordatevi bene: un pò di settimane fa avevamo visto un giovane, quello che chiamiamo il giovane ricco, che era venuto da Gesù a chiedergli: “Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” Era un bravo ragazzo, era un ragazzo che seguiva i comandamenti; era uno che faceva le cose bene. Però gli mancava qualcosa, voleva essere finalmente felice. E allora va da Gesù e gli chiede: “Cosa devo fare?” E Gesù gli dice: “Segui i comandamenti”. E lui dice: “Ma io, Maestro, gli ho seguiti i comandamenti!” “Bene, allora vendi tutto quello che hai e seguimi.” E vi ricordate quello che succede?

Bambino: Che il giovane se ne va via triste.

Il giovane se ne va triste. E ci dice la Parola: “perché aveva molti beni”. E non è riuscito a lasciare tutto per seguire.

La settimana scorsa invece avevamo due discepoli, due fratelli, che sulla strada stavano un pò litigando, parlando. Gli altri discepoli ascoltavano. Gesù si volta verso di loro e dice: “Cosa volete?” “Quando sarai nel tuo Regno io voglio essere alla tua destra!” ”E io alla tua sinistra!” dicono i fratelli. E Gesù dice: “Ma voi potete vivere quello che vivrò, tutta la sofferenza, il dolore…?” Perché Gesù sapeva dove stava andando, stava andando verso Gerusalemme. E sapeva cosa l’aspettava a Gerusalemme. E loro dicono: “Sì sì, noi possiamo!” “Bene, infatti voi vivrete questo.” E poi noi ci siamo ricordati che quasi tutti gli Apostoli sono stati martirizzati dopo. Però Gesù dice: “Non sono io a dire chi sarà alla mia destra e alla mia sinistra”.

Cosa volevano questi ragazzi, questi due discepoli? La gloria. Ma non hanno capito quale gloria Gesù proponeva!

E andiamo adesso a Gerico. Si dice che Gesù stava andando via da Gerico. Gerico è a meno di dieci chilometri da Gerusalemme, siamo proprio vicini.
Gesù sta andando verso la morte. E stanno uscendo per andare a Gerusalemme. E lì che cosa c’è? Un cieco, Bartimeo, figlio di Timeo. E’ cieco, non vede niente. Ed è un mendicante, perché non può far niente, perché è cieco, quindi chiede i soldi. Ora, questo mendicante, questo Bartimeo, siamo noi. Perché siamo noi? Perché anche noi siamo mendicanti. Siamo mendicanti di amore. Chi non ha sete di amore? Tutti. Tutti hanno bisogno di amore. Siamo tutti dei mendicanti di amore. E siamo ciechi. Perché siamo ciechi? Perché non vediamo la salvezza, perché non vediamo dove sta. Perché non sappiamo cosa ci salverà.

Allora il discepolo è un po’ come questo mendicante che sente che Gesù sta passando, ascoltate bene la Parola: che“sente che passa”. E allora grida! Come succede tante volte per noi, nei momenti più difficili, in cui abbiamo bisogno di gridare! “Signore, Figlio di Davide abbi pietà di noi!” “Abbi pietà di me!” Lui riconosce che questo è il Messia, che è il figlio di Davide, quello che lo deve salvare. “Abbi pietà di me!

E cosa succede? Come può succedere in tanti luoghi: la folla gli dice di stare zitto, di andare via. Un pò come succede alcune volte nelle nostra comunità cristiane: noi siamo attorno a Gesù e non vogliamo che gli altri possano avvicinarsi. Non ci interessa, li mettiamo da parte. Siamo noi i discepoli del Signore. La folla fa così. Come aveva fatto anche, vi ricordate?, quel signore che era salito sull’albero per vedere, perché la folla gli impediva di vedere il passaggio di Gesù. Ecco, certe volte le nostre comunità, la nostra parrocchia fa la stessa cosa, mettendo un muro attorno a Gesù. Quelli all’esterno non possono entrare, non possono vedere. E’ terribile! Ma tante volte è così, ci ritiriamo: nelle nostre mura, nelle nostre comunità, nei nostri gruppi, e non abbiamo neanche il pensiero di aprirci a quella persona perché possa vedere Gesù.

Bartimeo è messo da parte, ma Gesù, passando, lo vuole vedere, lo chiama. E allora cosa accade? La stessa folla lo chiama e dice: alzati, coraggio, il Signore ti vuole vedere, ti vuole conoscere. Questa è la nostra chiamata.

Anche noi siamo chiamati ad andare fuori e dire a chi sta male, a chi sta giù: coraggio, alzati, il Signore ti vuole conoscere. E cosa fa Gesù? Chiede a Bartimeo quello che aveva chiesto anche ai due fratelli: “Cosa posso fare per te?” E la risposta questa volta non è: vogliamo la gloria. Vedete bene la differenza! Un discepolo, gli apostoli volevano la gloria, persone che seguivano Gesù da tre anni e non avevano capito niente! E questo mendicante vuole la vista, vuole vedere la salvezza. E Gesù dice: “La tua fede ti ha salvato”.

Allora, vedete, noi nel nostro cammino, quando dovremo accompagnare questi bambini perché siamo padrini, perché siamo genitori, perché siamo una comunità parrocchiale che è una grande famiglia che dovrebbe aprire le sua porte, accompagnare le persone – noi siamo chiamati come quella folla, a dire: coraggio, alzati, vieni! Cosa fa quel mendicante (che, ripeto, siamo anche noi, siamo la folla e siamo anche il mendicante; perché tutti noi abbiamo bisogno di amore, perché ciascuno di noi ha bisogno di chiedere a Dio la salvezza), quel mendicante si alza, corre verso Gesù perché è stato chiamato e lo segue. A differenza del giovane ricco che non l’ha seguito, a differenza dei discepoli che volevano la gloria, lui vuole la salvezza, si alza e lo segue.

E noi dovremmo insegnare ai nostri bambini questo. Dovremmo insegnare ai nostri bambini qual è la luce, qual è la salvezza. La vera luce e il vero amore. Perché quante persone mendicano amore, sbagliandosi, quante persone cercano la salvezza e la trovano in cose che distruggono. E allora la responsabilità è grande di voi genitori, di voi padrini, di tutti noi. La responsabilità di andare a tirar fuori le persone da là dove stanno e dire: coraggio, alzati, vieni! Vieni! Alzati! La stessa parole della Resurrezione. Siamo tutte persone alzate, rialzate, risorte. E questi bambini verranno sepolti con Cristo nella tomba del peccato per risorgere con Lui alla vita nuova. Ed è a questa vita nuova che noi come comunità vogliamo accompagnarli. Cercheremo sempre di essergli vicini come comunità, in questo cammino meraviglioso ed essere sempre meno ciechi e meno mendicanti, per dare amore e dare salvezza. Amen.
28 ottobre 2018 XXX Domenica del tempo ordinario
Omelia di Don Stefano Cascio
Trascrizione di Maddalena Kemeny

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