8 dicembre 2018 Solennità dell’Immacolata concezione

Nascosti da un cespuglio

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In questi giorni sono andato nelle scuole del nostro quartiere a parlare con i bambini della terza elementare del Natale attraverso l‘arte. E il primo quadro che abbiamo visto era quello di fra Angelico: l’Annunciazione a Maria.  Non so se vi ricordate questo quadro voi grandi. C’è Maria seduta e c’è l’angelo Gabriele. E c’è un raggio dello Spirito santo che viene verso di lei. Lei sta come in un palazzo. In lontananza si vede un giardino, bello, con due personaggi e un angelo. Quando ho chiesto ai bambini: chi sono questi due personaggi nel giardino? Hanno subito risposto: Adamo ed Eva. I bambini li hanno riconosciuti subito.

Allora ho chiesto ai bambini: com’è possibile che nello stesso quadro da una parte ci sono Adamo ed Eva come se fossero nel giardino del palazzo e poi abbiamo Maria? Maria è una figlia di Israele di duemila anni fa. Invece Adamo ed Eva sono all’inizio dell’umanità! Come è possibile questo? Beh, la lettura di oggi  risponde a questa domanda. E questi bambini debbo dire che hanno capito subito. Hanno detto: perché loro hanno disubbidito, invece Maria ubbidisce al progetto di Dio.

Allora oggi abbiamo questa prima lettura bellissima della Genesi, dove Dio passeggia nel giardino alla ricerca dell’uomo. Dio sta sempre alla tua ricerca. Sta sempre a cercarti, a chiamarti: dove sei, uomo? E l’uomo dove sta?

Gli uomini sono nascosti. L’umanità è nascosta! E perché si nasconde? Perché ha paura. L’umanità lontana da Dio è una umanità che ha paura. Guardate il nostro mondo: siamo tutti paurosi. Non abbiamo  fiducia. Non abbiamo fiducia nell’altro, non abbiamo fiducia in Dio. E ci nascondiamo. Oggi ci nascondiamo dietro le porte blindate dei nostri appartamenti. All’epoca Adamo ed Eva si nascondevano dietro un cespuglio. E quando Dio chiede: ma perché, che è successo? Hai forse mangiato il frutto dell’albero? E subito l’uomo con grande coraggio: è la donna che mi hai messo accanto!

Sappiamo come sono coraggiosi gli uomini! Lo so, ne faccio parte. Noi preti siamo fortunati perché in chiesa abbiamo l’ottanta per cento di donne!, e quindi è facile trovare un colpevole, una colpevole…

Guardiamo a noi, siamo la stessa cosa. L’umanità non cambia! Adamo ed Eva non sono così lontani da noi. Ci sono molto vicini. Siamo simili. Anche noi abbiamo perso fiducia in Dio, anche noi abbiamo paura. Anche noi! Anche noi non riusciamo a obbedire a un progetto di Dio per noi. Forse neanche lo ricerchiamo, forse neanche ci facciamo una domanda: che cosa vuole Dio da me? Che cosa posso fare? Qual è la mia vocazione, la mia chiamata? Ciascuno di noi infatti ha una chiamata alta, bella! Noi invece stiamo nella mediocrità, andiamo avanti così, nascosti dietro ai nostri cespugli.

Allora Maria diventa per noi un esempio. E’ la nuova Eva, sapete, è la nuova Eva che dà vita a una nuova umanità. Noi siamo stati battezzati in Cristo. Abbiamo ricevuto una nuova vita. Abbiamo proprio girato le spalle al peccato. Ricordatevi il Battesimo, è importante: moriamo al peccato per risorgere con Cristo a nuova vita. E ognuno di noi che ha ricevuto il Battesimo vive già questa nuova vita. E che ne facciamo?

Maria accetta che venga la Grazia di Dio. Maria accetta l’opera dello Spirito Santo. Ricordatevi  l’Angelico, questo raggio di luce dello Spirito Santo che viene sopra Maria. E noi tante volte preghiamo Dio Padre e preghiamo Gesù Cristo il Figlio, ma lo Spirito Santo ce lo dimentichiamo. Noi crediamo nell’Immacolata concezione, noi crediamo che Maria Vergine ha dato vita a un Figlio, però noi non crediamo che lo Spirito Santo possa agire anche nella nostra vita. Concretamente nella nostra vita!

Le famiglie, quelle più giovani e quelle meno giovani, nella nostra parrocchia fanno un cammino proprio per capire che cosa significa il sacramento del matrimonio, che cosa significa l’azione dello Spirito Santo dentro questo sacramento. Cioè vogliono toccare con mano che cosa significa vivere un sacramento, cioè rendere visibile qualcosa di invisibile. Ma tante volte noi che diciamo di credere nello Spirito Santo non gli lasciamo spazio alla creazione sua e non nostra. Non gli lasciamo spazio per andare avanti, per camminare verso Cristo, per vivere questa nuova vita. Non diamo spazio all’opera dello Spirito Santo nella nostra vita, alla sua Grazia.

Allora festeggiare l’Immacolata oggi non è solo accendere il presepe o l’albero di Natale, non è solo una festa tradizionale, non è il momento in cui ci ritroveremo nelle case forse a giocare, come tante volte vedo in Sicilia, ma è anche prendere coscienza del nostro cammino di Avvento di preparazione al Natale,  con l’esempio di Maria, la donna del sì, dell’eccomi. E allora devo prendere coscienza che anch’io devo dire il mio eccomi, anch’io devo dire il mio sì.

E il Natale non avrà senso se io non arrivo al Natale convertendo il  mio cuore, aprendolo all’azione dello Spirito, aprendolo per poter dire di sì! Perché se no sarò sempre mediocre, sarò un cristiano mediocre. Di un cristiano mediocre non ce ne facciamo niente! Niente! Non serve a nulla! Possiamo fare tutte le messe, tutti i rosari e tutto quello che volete, ma se siamo mediocri non faremo niente. Niente! Dio vuole tutto, non vuole una parte. Vuole tutto. E quando ti prende interamente, ti prende tutto. Guardate Maria. Aveva un progetto di famiglia, l’ha trasformato! Ma l’ha reso bellissimo, quel progetto! Dio vuole fare la stessa cosa con ciascuno di voi, vuole trasformare le vostre vite. Ma noi abbiamo paura di perdere qualcosa. Ci vogliamo bene, alla fine, ma abbiamo paura di perdere, quando invece Dio di noi fa cose meravigliose, ben più di quello che possiamo pensare! Ma ci dobbiamo aprire, ci dobbiamo lasciar andare. Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo nasconderci sempre dietro il nostro cespuglio.

Allora cari amici questa sera chiediamo alla Madonna la sua intercessione, di accompagnare il nostro cammino, come una madre che indica sempre Gesù, è lei che porta verso Gesù. Possa aiutarci a camminare verso di lui. Amen

8 dicembre 2018 Solennità dell’Immacolata concezione
Omelia di Don Stefano Cascio
Trascrizione di Maddalena Kemeny

 

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