2 agosto 2020 XVIII domenica del tempo ordinario

Il Vangelo inizia con un un banchetto, quello che vede la morte di Giovanni Battista.
Il banchetto dell’orgoglio, il banchetto dell’ego di queste due donne e di Erode.
Il risultato sarà la morte per un profeta come Giovanni Battista.
Gesù invece risponde all’ego e all’orgoglio e all’egoismo con tre verbi: vide, sentì, guarì, ci dice il vangelo.
La risposta di Gesù all’egoismo è il vedere, il sentire, il guarire, e diventa per noi cristiani la via che dobbiamo seguire. Gesù vede: vede la folla, vede il dolore, la sofferenza, vede la fame, fame di giustizia, fame di verità, fame di felicità, fame di pace, che ogni uomo ha nel suo cuore.

Una fame che tante volte viene trascurata o piuttosto l’uomo si sbaglia e prende un cibo che passa, fatto di piccole gioie, fatto di cose che non hanno senso. Gesù sente una fame più profonda nell’ uomo, e vuole dare risposta.
Gesù ha compassione, ci dice il Vangelo, cioè soffre con gli altri, sente quello che sentono gli altri: questo è il contrario dell’egoismo, del rinchiudermi nella mia piccola vita, nel costruire dei muri attorno a me.

Gesù sente compassione e, dice il Vangelo, li guarì: viene a dare una risposta al dolore di queste persone.
E questo succede attraverso quest’altro banchetto, quello del deserto, della moltiplicazione dei pani. La folla, l’abbiamo detto, è affamata, non è affamata solo di pane, ma anche di quello.
Come risponde Gesù a questa fame? Dice ai suoi discepoli: “Voi stessi date da mangiare”.
Potremmo capirlo in due modi: o do me stesso all’ altro, o io devo mettermi a dare qualcosa agli altri.

Cinque pani e due pesci, è quello che avevano i discepoli, e da questi pochi doni il Signore moltiplicherà per la folla e ne rimarrà, anche.
Il Signore ci sta dicendo che se tu vuoi combattere questo mondo egoista, devi fare quello che ha fatto lui: vedere, sentire, guarire. Ma per poter fare questo, devi dare te stesso, quel poco che sei, perché la nostra umanità è sempre limitata, ma quel poco, messo nelle mani del Signore, viene moltiplicato.
Il Signore ci chiede ancora una volta di dare fiducia alla sua azione. Lo Spirito Santo ci guiderà, il Signore ha bisogno di noi, di quel poco che siamo, per poterlo moltiplicare.

Il banchetto della moltiplicazione dei pani è immagine del banchetto cristiano. Quello che riceviamo qui è quello che dovremmo vivere fuori: dare la vita per gli altri, dare quello che siamo, nelle mani di Dio, perché possa fare qualcosa di meraviglioso; dare noi stessi perché lui possa rispondere alla fame dell’uomo.
Allora in mezzo a questa estate il Signore ancora una volta ci ricorda qual è il cammino del cristiano: vedere, sentire, guarire, con Dio, attraverso di lui che agisce.
Il Signore ci possa dare la forza di donarci e di avere fiducia in questo Dio che ci ama.
Amen

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