21 marzo 2021 Terzo scrutinio

Vieni fuori!

“Lazzaro vieni fuori!”, è il grido di Gesù, che resuscita Lazzaro, non per una resurrezione eterna, perché  si sa che Lazzaro morirà  una seconda volta, definitivamente.

Lazzaro vieni fuori!”, è  il grido di Gesù  a ciascuno di noi. Al posto di Lazzaro potremmo mettere il nostro nome, e sentiremo Gesù  dirci: “Vieni fuori”. Vieni fuori dalla tua piccola vita, vieni fuori da quel cuore  chiuso su se stesso, vieni fuori dalle tue paure! Vieni fuori da quel sepolcro che ti sei costruito! Questo  grido  è  un grido  di liberazione, un grido  per ciascuno di noi: liberarci dalla nostra  piccola vita. Cristo  ci offre un orizzonte  più  alto di quello che noi uomini possiamo immaginare. Altre mete ci propone, una vita diversa! Gesù  ci chiede di credere in lui, per toccare con mano una nuova vita.  “Io sono la Resurrezione  e la vita“. Sappiamo quanto grande sia la nostra  miseria, quante piccolezze, quante cose basse facciamo, che non ci portano niente. Quanta arrabbiature inutili, quanta cattiveria  tante volte nelle nostre relazioni,  quanta poca speranza possiamo avere nella nostra vita! Quanto  poco  amore  sappiamo dare agli altri!

Invece  ciascuno di noi, che abbia vissuto tanto o poco, sa che scordarsi di se stesso e amare totalmente è qualcosa di meraviglioso!

Prendo sempre come esempio, perché  vi tocca molto, quando  vedo i nostri  ragazzi  di quindici, sedici, diciassette  anni che passano la loro estate a fare il centro estivo: dalla mattina alla sera lavorano per questi ragazzini; e attirano anche altri ragazzi della loro età, amici di scuola, a venire a vedere e a vivere questi momenti: è  lì che  toccano con  mano  quanto sia bello donarsi totalmente, senza contare.

Oggi benediremo i papà.  Quanto è  bello essere padre! O essere madre, dare la vita per queste creature che crescono accanto a te; che educhi, che fai crescere, che renderai adulto. Quanto è  bello non contare il tempo che metti per loro, perché  stai amando! Ed è  questo  che il Signore  ci propone  oggi. È  questa la vita che il Signore  ci propone, una vita fatta di un amore gratuito, che non sta lì a contare quello che l’altro ha fatto per me. Questo  è  l’amore  che il Signore  propone a ciascuno di noi, che siamo nati da lui, al di là  dei nostri meriti. E, come già  ho detto altre volte, noi diventiamo cristiani nel momento in cui capiamo questo amore che abbiamo ricevuto, quando capiamo di essere figli.  

Il Signore  ci chiede di seguirlo. La settimana prossima vivremo insieme  la domenica delle Palme, e rileggeremo la passione di Cristo, questo dono d’amore fatto a ciascuno di noi.

Allora: “Lazzaro, vieni fuori” è  il grido che Gesù sta facendo a ciascuno di noi: di venir fuori  da questo sepolcro che può essere tante volte la nostra vita. Ciascuno di noi è  chiamato  a una doppia resurrezione: quella di oggi,  quella di Lazzaro, quella di questa vita, quella della prima lettura che parla dell’esilio del popolo di Israele, che si era completamente abbattuto dopo Babilonia e che viene richiamato  a una nuova resurrezione.  Anche noi  in questa  vita siamo chiamati alla resurrezione,  a risorgere da questo nostro piccolo sepolcro.

E poi c’è  la grande resurrezione,  quella  della vita eterna,  quella che riceviamo nel  nostro  Battesimo; quella che non ha fine, dove vede la morte solo come un passaggio, come una pasqua: quella che vivremo tra poco, con Giulia, la notte di Pasqua, dove accoglierà questo grande dono. Ma Gesù  non dovrebbe aver bisogno di dirci: Lazzaro, esci fuori, perché  noi, nel nostro  Battesimo,  abbiamo ricevuto questa  vita eterna, questa  vita nuova, dovremmo essere già  nuovi!

Ecco perché è  bello accompagnare Giulia in questo periodo, perché  ci sta ricordando qual è  il nostro dono: una nuova vita, che invece ci siamo dimenticati! Noi, tante volte, ci dimentichiamo le promesse del nostro Battesimo! Ci dimentichiamo che siamo nuovi, una nuova umanità, in Cristo ! La nostra chiamata è  alta, è  bella, la dobbiamo riscoprire, la dobbiamo gustare, la dobbiamo volere; dobbiamo voler scalare le montagne,  le più alte vette della nostra  vita. Questo dono immenso che abbiamo in potenza lo dobbiamo far fruttare. Non rifiutiamo la chiamata  di Gesù! Usciamo anche noi oggi da questo sepolcro! Viviamo da risorti! Amen

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