18 luglio 2021 XVI domenica del Tempo ordinario

Fermarsi per saper guardare

Al centro del nostro Vangelo oggi c’è la parola: compassione. La compassione è  quello che Gesù vive nei confronti degli altri. Gesù provava dolore per il dolete degli altri.

La sua compassione è  prima di tutto verso i suoi discepoli, che non si fermano mai durante l’evangelizzazione. Poi ha compassione di quelli che si accalcano attorno a lui, e che si ritrova davanti, passando all’altra riva.

Ai discepoli chiede di fermarsi. Chiede loro di venire con lui in disparte. Sant’Ambrogio scrive: “Se vuoi far bene tutte le cose, ogni tanto smetti di farle”.  Com’ è vero che è  necessario ogni volta fermarsi! In particolare è  vero per noi cristiani: è  necessario  fermarsi con lui, fermarsi con Cristo, che è  la sorgente di tutto quello che facciamo, che è  la base della nostra vita; lui è la nostra roccia e noi rischiamo certe volte di dimenticarlo, di metterlo da parte. Presi dal nostro attivismo, dimentichiamo l’essenziale. E allora rischiamo di essere in apparenza  dei cristiani convinti, ma sotto sotto stiamo facendo solo vento, perché l’essenziale, che è  il Signore,  non c’è dietro le nostre azioni.

E allora, in questo tempo estivo, in cui  sicuramente abbiamo più  tempo a disposizione, il Signore rivolge anche a noi la stessa parola che rivolge  ai suoi discepoli: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’”.

Gesù, dicevo, arriva, e vede questa folla. Il programma cambia per lui. Non cambia tanto per i suoi discepoli, cui Gesù non chiede nulla. È  lui  che si mette a insegnare: perché  ha compassione, sente il dolore di tutti questi uomini e queste donne che non hanno pastore.

Oggi Gesù  ci i segna per prima cosa come guardare. Non come parlare, ma come guardare l’altro. È  importante questo. Impariamo a non mettere parole là  dove non c’è bisogno, dove forse c’è  bisogno invece di uno sguardo, di un gesto, senza tante parole vuote.

Dunque oggi Gesù  ci insegna a fermarci, ad ascoltarlo e a saper guardare.

Chiediamo che lui possa aprire il nostro cuore affinché sappiamo guidalo, e cosi sappiamo anche noi fermarci, ascoltare e guardare. Amen

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