24 ottobre 2021 XXX domenica del tempo ordinario

Mendicanti di amore

In queste settimane camminiamo con Gesù  che sta andando verso Gerusalemme. È il cammino del cristiano. Ognuno di noi è chiamato alla Gerusalemme celeste.

È  bello sempre avere anche questa volta un Battesimo, perché il Battesimo ci ricorda la nostra chiamata. È  bello che ci sia questo bambino in mezzo a noi,  perché  questo piccolo essere qui è  chiamato con noi alla Gerusalemme celeste.

E allora, attraverso questo Vangelo, cerchiamo di capire qual è la nostra chiamata. Possiamo dire, paragonandoci ai protagonisti di questo episodio, che noi siamo un po’ la folla e un po’ Bartimeo.  Come abbiamo sentito, Gesù sta camminando verso Gerusalemme venendo via da Gerico e incontra sul suo cammino il cieco Bartimeo, il quale si accorge che Gesù sta passando grazie alla folla: quella folla, dicevo, che può  essere noi.

Quando noi parliamo di Gesù, la persona che abbiamo di fronte, sentendo parlare di lui, è  in qualche modo chiamata da Cristo. Ciascuno di noi è diventato cristiano  grazie a qualcuno.  Infatti non credo che qui ci sia chi abbia avuto una apparizione del Signore o di Maria che gli abbia detto: “Diventa cristiano!”, non lo penso proprio, almeno non ne sono stato informato… Ma il messaggio cristiano, la fede cristiana l’avete ricevuta da una o più  persone: dai vostri genitori, dai vostri nonni, o c’è chi si è convertito dopo: ma è  sempre una persona che  ci porta a conoscere Gesù. 

La stessa cosa succede a Bartimeo: il rumore della folla gli fa capire che c’è Gesù il nazareno, e che sta passando;  allora  comincia a gridare, con quel grido straordinario, quello stesso che noi diciamo sempre all’inizio della messa: “Figlio di Davide, Gesù,  abbi pietà di me!”.Kyrie eleison, Signore, abbi pietà di me”. Se noi all’inizio della messa gridiamo questo,  cantiamo questo, è proprio perché ciascuno di noi, quando si siede su questo banco, è  chiamato a prendere coscienza della sua povertà.  Non veniamo qui come persone orgogliose, noi non siamo un’assemblea di santi! Noi siamo un’assemblea di peccatori, di persone che sentono dentro di sé  di aver bisogno di Gesù. È questo bisogno che ci matura. Non sono  le certezze, è  il bisogno che  ci matura!  Siamo tutti mendicanti di amore.  E, se non lo siamo, allora non siamo alla ricerca di Gesù.  Ognuno di noi è mendicante.  Bartimeo ci ricorda questo!

Ma vediamo cosa succede andando avanti nel Vangelo. La folla dice a Bartimeo che grida di tacere. Quella folla forse può anche essere la nostra comunità. Quanta gente entra e non si sente accolta dalle comunità cristiane, non dico solo la nostra, ma in generale! Quante volte nelle parrocchie non c’è  il senso dell’accoglienza!   Tu arrivi e c’è un’indifferenza totale  verso di te, perché non fai parte di nessuno dei gruppi. Quante volte succede questo! E dai più giovani ai più vecchi, funziona allo stesso modo, nessuno ti calcola. Esattamente come quella folla, che è indifferente o che  cerca di farti tacere. La nostra responsabilità è  alta, perché certe volte questi muri ci fanno dimenticare che abbiamo delle porte, e ci difendiamo, perché abbiamo bisogno sempre del nostro piccolo mondo ovattato, un piccolo mondo che tante volte è la casa, tante volte può essere la chiesa, la parrocchia. Non è il vivere cristiano,  questo.

Gesù dice alla folla: “Chiamatelo!”. Anche se Gesù  sa che quella folla non sta facendo quello che deve fare, usa quella folla per chiamare quel mendicante. Come usa ciascuno di noi: anche se non siamo dei grandi missionari, Gesù tante volte ci usa, per andare verso l’altro, per parlare al cuore dell’altro. E quella stessa folla che diceva a Bartimeo di tacere,  ora gli dice: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. Bellissima questa frase: coraggio, alzati, ti chiama! La vita è una vocazione, è  una chiamata. Non possiamo solo sopravvivere.

Il beato Piergiorgio Frassati (potete vedere un suo ritratto nella nostra cappella dell’Adorazione), scrive nel suo diario: “Vivere, non vivacchiare!”.  Noi tante volte ci lasciamo trascinare dalla vita, quando invece la nostra vita è  vocazione! Siano chiamati a vivere  in pieno! Questa folla ci dice: “Alzati!”, questo è anche il bello della resurrezione: il sollevarsi, rialzarsi. La folla chiama come si dovrebbe chiamare. E Bartimeo balza in piedi, butta il mantello e va verso Gesù.

E Gesù gli fa una domanda molto importante,  una domanda che deve rimanere nella nostra testa e nel nostro cuore oggi: “Cosa vuoi che io faccia per te?”. È una  domanda che potremmo porre anche ai genitori di questo piccolo: “Cosa volete che Gesù faccia per lui?”. E questa domanda Gesù la fa a ciascuno di noi . Cosa volete da Gesù? “Cosa vuoi che io faccia per te?”, ci sta dicendo Gesù.

Guardate che, se non avete una risposta, è un problema, significa che avete messo Gesù da parte. Ritorniamo su questa domanda durante questa settimana:  Cosa vuoi che io faccia per te?. Se non ho bisogno di lui,  dirò: “Niente”.  Ma abbiamo detto all’inizio che tutti noi siamo dei bisognosi, dei mendicanti dell’amore di Cristo. Ed è  questo che siamo, e che a questo bambino dobbiamo far passare. Finché  non siamo toccati da questo amore, sì, possiamo seguire dei valori, possiamo essere bravissimi in tutto quello che vogliamo, ma non ci metteremo a seguire Cristo come viene detto alla fine del Vangelo, quando dice che Bartimeo si mette a seguire Gesù: “subito lo seguiva lungo la strada“. Se vogliamo  che questo bambino si metta a seguire Gesù, se vogliamo che i nostri ragazzi si mettano a seguire Gesù, devono fare esperienza dell’amore di Cristo.  Puoi imparare a memoria il catechismo, ma se non fai esperienza del suo amore personale,  resta  solo qualcosa in superficie, ma non tocca il tuo cuore, e quindi non tocca la tua vita.  La  folla era una folla di indifferenti, di gente che voleva solo bloccare questa grazia. Noi invece dobbiamo essere come  la folla che ti chiama, per avvicinarti a Gesù;  essere mendicanti in prima persona, ciascuno di noi, di quell’amore. Allora è  questo che dovrete insegnare a vostro figlio. Questo deve passare, quell’amore che prima di tuto dovete tenere all’interno della famiglia, e poi della comunità,  questa grande famiglia che è la Chiesa.  Anche questo è  importante: non si cammina da soli. Bartimeo poi entra a far parte dei discepoli che seguono Gesù e si mette in cammino.  La nostra vita è un cammino.  Oggi vostro figlio viene accolto nella grande famiglia dei credenti e voi avrete la responsabilità di continuare ad accompagnarlo in questo cammino nella vita di oggi. Preghiamo per lui e preghiamo per ciascuno di noi, preghiamo di poter sentire quell’amore che Gesù ha: “Cosa vuoi che io faccia per te?”, per ciascuno di noi.  Amen

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