20 novembre 2017 Lunedì della XXXIII settimana del tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Luca (18,35-43)

Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

Omelia

Eccoci anche noi, vicino a Gerico.
Nella nostra comunità come in tutta la Chiesa sentiamo che qualcuno ci dice: “Passa Gesù, il Nazareno!”
Ogni volta che sentiamo la Parola, ogni volta che stiamo davanti all’Eucaristia, sentiamo questa parola: “Passa Gesù, il Nazareno!”.
E tante volte ci è accaduto di fare come questo cieco, di gridare: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi, figlio di Davide, abbi pietà di me!”
Il grido della sofferenza, del dolore che certe volte ci colpisce, il grido di chi ha bisogno del medico.
E Gesù passa, Gesù passa in mezzo a noi, e ci dice: “Che vuoi che io faccia per te?”
“Signore, che io riabbia la vista, che io abbia la speranza, che io abbia la luce, che io possa vedere il mondo, che io possa andare più in profondità, che non rimanga nel mio buio, nel mio dolore”.
E il Signore risponde: “Abbi di nuovo la vista. La tua fede ti ha salvato”.
Amen

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