8 dicembre 2017 – Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

“In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità”.
Questa è la nostra vocazione, questa è la nostra chiamata, la chiamata di ciascuno di noi alla santità, nella carità. San Paolo dice: “Immacolati nella carità”.
Invece cosa succede all’uomo? Lo vediamo già nella Genesi, proprio all’inizio: Dio passeggia nel giardino dell’Eden, sta arrivando, e l’uomo cosa fa? Si nasconde, e sente la voce di Dio che dice: “Dove sei?”
Dove sei? Dove sei uomo, o donna, che sei venuto qui questa sera?
Dove sei? In questo cammino, in questa chiamata, dove sei tu che ti nascondi, tu che hai paura, tu che ti senti nudo davanti a me?
Dove sei? Quanto mi piace questa domanda che Dio fa all’uomo, ma non all’uomo antico, la fa oggi a ciascuno di noi!
Dove sei? Perché ti nascondi? Perché non rispondi? Perché hai paura? Perché ti lasci influenzare dalle tue paure? Perché nascondi il tuo volto?
Oggi ci troviamo qui a celebrare l’Immacolata Concezione di Maria. Questo è un dogma di più di 150 anni fa, la comunità cristiana ci ha messo tanto tempo a definirlo. Non che non ci credesse fin dall’inizio, da sempre la comunità cristiana crede nell’Immacolata Concezione di Maria, ma non aveva mai messo per scritto questa cosa. C’è voluta la maturazione della comunità cristiana che cammina per definire il dogma dell’Immacolata Concezione: Maria è stata preservata dal peccato originale, proprio perché il Signore aveva su di lei un progetto grande.
L’angelo appare a Maria e le dice: “Ave Maria, piena di grazia”. Rallegrati perché sei piena di grazia.
Quando Dio cerca l’uomo nel giardino dell’Eden e gli dice: “Dove sei?” avrebbe detto la stessa cosa all’uomo, se l’avesse trovato: “Rallegrati, uomo, perché sei pieno di grazia”.
Quante grazie abbiamo ricevuto noi dal Signore? Quante volte dovremmo ringraziare il Signore per tutte le grazie che ci ha dato nella nostra vita?
Lo so che alcuni hanno sofferto anche tanto, ma bastava venire la sera in cui abbiamo pregato con le mamme e i papà dei figli in cielo per sentire la testimonianza di Anna e Stefano che hanno perso il piccolo Filippo, la grazia nel dolore che hanno trovato, la speranza che abita i loro cuori… noi siamo riempiti di grazia. Noi siamo riempiti di grazia però non ce ne rendiamo conto, e ci nascondiamo come quel primo uomo, noi non vogliamo rispondere a quella chiamata grande che abbiamo ricevuto, e non mettiamo in pratica tutte quelle grazie. Noi non ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo come la piccola Maria, dicendo di sì al progetto di Dio.
Per ciascuno di noi Dio ha un progetto, per ciascuno di noi Dio vuole vedere un fiore sbocciare.
Ciascuno di noi è chiamato a una vocazione immensa, altissima, che non significa essere al centro dell’attenzione degli altri, ma tutta un’altra cosa.
Vedete, l’angelo va a Nazareth. Nel Vangelo è nominata Nazareth, tutto nasce a Nazareth. Però che cos’è Nazareth? Una borgata. A Nazareth sceglie una giovane ragazza che non è niente. Niente.
E lì si capisce qual è visione di Dio, che va all’essenziale, che va al cuore, che cerca non le cose eclatanti, ma le cose essenziali, la profondità.
E allora oggi a ciascuno di noi sta ricordando attraverso l’Immacolata Concezione la nostra grande chiamata, il fatto che dobbiamo andare più in profondità, che siamo chiamati a qualcosa di molto alto, che non ci possiamo abbassare a tante piccolezze, nei nostri rapporti personali, nei nostri rapporti con noi stessi. Quante volte ci abbassiamo attraverso il peccato, quando invece siamo chiamati a elevarci.
Ricordiamoci sempre che tutte le volte che vogliamo tenerci le cose per noi non troviamo la felicità. Quando ci doniamo, troviamo la vita.
Allora il Signore vuole prendere possesso di noi. Non ce la fa più a chiamare sempre: “Dove sei? Dove sei?”
Rispondiamo!
Troviamo il coraggio di cambiare vita|
L’avvento, se festeggiamo l’Immacolata Concezione durante l’avvento è perché la Chiesa ci mette Maria come esempio.
Sì ma lei era Immacolata… Non fa niente!
Tutti siamo chiamati, tutti siamo pieni di grazie, tutti abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, e i doni dello Spirito!
Ma come? Accompagniamo i ragazzi nel cammino della cresima e poi noi non crediamo di avere la grazia? Di aver ricevuto tutto, tutte le grazie possibili per poter camminare?
Ci vuole un po’ di buona volontà e soprattutto lasciare i remi a Lui, la volontà di lasciarsi guidare. La volontà di cercare la Sua volontà.
Abbandoniamoci. Siamo una comunità che ha bisogno di abbandonarsi, di lasciarsi andare, di lasciarsi guidare.
Maria fa questo.
E’ difficile e non ci riusciamo perché vogliamo tenere sempre qualcosa, facciamo fatica, invece sarebbe così facile! Ci complichiamo la vita, sarebbe così facile! Dobbiamo tenere qualcosa, sarebbe così facile! Sarebbe così facile.
Anche i nostri rapporti personali potrebbero essere più facili invece rendiamo tutto complicato, tutto difficile, invece ci nascondiamo, ci sentiamo così poveri, così nudi che non osiamo farci vedere… invece dobbiamo far vedere anche la nostra povertà, dobbiamo andare alla fonte della misericordia, a convertirci, a ricevere le grazie, invece facciamo fatica anche in questo!
Ma Lui ci vuole dare la sua misericordia, il suo amore! Ma perché? Perché facciamo così fatica?
Perché se prima di tutto c’è l’orgoglio, in fondo in fondo nella nostra radice più grande c’è l’orgoglio, un problema con gli altri e anche con Dio è l’orgoglio. E’ l’orgoglio, è l’orgoglio che ci blocca!
E’ l’orgoglio che fa nascondere Adamo ed Eva!
E noi siamo così!
Ma non dite :”La Genesi, un racconto lontano, ma chi ci crede!”, perché è così, è la nostra natura, siamo ancora così, siamo ancora degli Adamo ed Eva, ancora lontani da quell’esempio di Maria.
Guardiamo a Lei, chiediamole aiuto, aiutiamoci insieme! Siamo una comunità e invece di aiutarci siamo ancora uno contro l’altro, ma perché? Perché?
Chiediamo l’aiuto e preghiamo questa bella Ave Maria in cui chiediamo che anche nel momento della nostra morte Lei sia presente, sappiamo che Maria è quella che ci accompagna sempre verso Gesù, ce l’ha mostrato un grande Papa come Giovanni Paolo II.
Ce lo mostra Papa Francesco che ogni volta, prima di partire per un viaggio, va a Santa Maria Maggiore ad affidare il suo viaggio alla Madonna. Proprio per farci capire che per arrivare a Cristo dobbiamo passare da sua madre.
Chiediamo alla Madonna di accompagnarci ancora una volta.
Amen.

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