La liturgia della Parola oggi inizia con la benedizione del Signore, e noi vogliamo concludere quest’anno civile proprio con questa benedizione:
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia Grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace.
Per ricevere questa benedizione ci sono delle condizioni che ci presenta la Bibbia: nel capitolo 26 del Levitico ci viene detto: “Se osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, camminerò in mezzo a voi. Sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo”.
Il Signore ci chiede la fedeltà, come Lui è fedele alle sue promesse.
E la nostra comunità cerca di essere fedele, di vivere questa fedeltà, e lo fa in particolare nell’adorazione Eucaristica, che cresce e si rafforza nella nostra comunità. Ci sono persone da fuori del quartiere che si stanno avvicinando e chiedono di poter partecipare, per diventare adoratori.
L’Eucaristia è fonte e culmine della nostra missione pastorale. E allora vorrei stasera, attraverso queste parole, ringraziare soprattutto le decine e decine di persone che stanno sostenendo questa azione attraverso la preghiera di adorazione, nella cappella qui accanto.
La seconda condizione è la presenza del sacerdote, avete sentito all’inizio? Il Signore parlò a Mosè e disse: “Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: Così benedirete gli Israeliti.”
La nostra comunità ha avuto fino a luglio scorso don Vincenzo, che veniva dalla Cina, un paese in cui i cristiani vengono perseguitati, e per noi è stata una grande benedizione poter sostenere i suoi studi e la sua presenza in mezzo a noi.
Abbiamo don Carlos, del Guatemala, abbiamo don Elio, del Venezuela, e li vogliamo ringraziare, sono anche la testimonianza dell’universalità della Chiesa.
Abbiamo da poco, non solo noi, ma tutto il quartiere, anche la scuola, mandato delle medicine in Venezuela. Don Elio è tornato da poco dal Venezuela con tristi notizie, brutte immagini di quello che sta succedendo lì. Ho anche pensato che nelle settimane che vengono faremo un incontro per spiegare la situazione e farvi capire cosa sta vivendo il popolo Venezuelano, perché è anche giusto che il nostro cuore si apra alle comunità che esistono nel mondo.
E abbiamo anche motivo di ringraziare il Signore perché tra poco riceveremo un nuovo sacerdote, tra pochi giorni (il 9 gennaio) arriverà nella nostra comunità don Paolo, che è stato ordinato ieri nella diocesi di Cefalù, e verrà a studiare qui, e ci accompagnerà in particolare nella pastorale familiare.
E quindi, in mezzo agli scandali che sentiamo sui sacerdoti, noi siamo felici di avere, non so se dei sacerdoti santi, ma almeno possiamo dire “sani” che già non è male.
La presenza di sacerdoti ci permette di assicurare ai nostri gruppi un percorso spirituale, e così nel 2017 la nostra comunità è cresciuta, è cresciuta nella conoscenza di sé.
Abbiamo il 6 maggio ricordato i 40 anni dalla fondazione della nostra chiesa, quando molti di voi che sono ancora qui presenti hanno lottato per poter costruire una chiesa qui. Ma cresce anche col suo cammino, attraverso, lo sapete, la partecipazione al gruppo “batti il 5” che si occupa dei bambini disabili, abbiamo inaugurato quest’anno un nuovo orto, per questi bambini.
Abbiamo inaugurato anche un centro anziani, dove per la prima volta in quella sala in fondo al corridoio, non solo gli uomini ma anche le donne si incontrano. E abbiamo permesso anche a loro di avere un cammino spirituale. E vogliamo sempre di più allargare le proposte che vengono fatte a queste persone, che sono la memoria della nostra comunità.
Un gruppo per le giovani coppie è stato costituito, e anche un gruppo per le famiglie, dopo il campo estivo. E’ stato fondato anche un gruppo per le famiglie ferite, per poter accompagnare anche quelli che attraverso la via matrimoniale hanno sofferto e vogliono continuare il cammino con la comunità.
L’oratorio procede come sempre, e quest’anno è stato aperto anche l’oratorio quotidiano, che permette ai bambini della scuola di avere un sostegno per i compiti, così i genitori possono sapere che i bambini possono venire qui in maniera tranquilla e divertirsi con le catechiste.
Numerose sono state anche, nel 2017, le proposte extra-pastorali che abbiamo fatto, in particolare con il teatro ma anche con diversi corsi che sono nati da settembre in poi e che continueranno quest’anno.
Il nostro cammino di preparazione si rafforza e si ringiovanisce. La benedizione di Dio che noi chiediamo è un bene di Dio, con la benedizione si invoca Dio, la benedizione del Signore ha il significato di iniziare un’azione nel nome di Dio, e noi l’abbiamo fatto invocando il Signore su 33 bambini che sono stati battezzati quest’anno nella nostra chiesa.
Ma questo significa anche continuare l’azione nel nome del Signore, e allora lo facciamo attraverso i 30 bambini che hanno ricevuto la prima comunione, i 27 che hanno ricevuto la cresima, gli adulti, 4, che hanno ricevuto la cresima, e le coppie che sono state preparate al matrimonio. Continuiamo anche con le centinaia di ragazzi che si radunano nelle nostre aule di catechismo.
Ma vogliamo anche finire la nostra vita nel nome del Signore: quest’anno sono stati celebrati 65 funerali, nella nostra chiesa, e questo significa che c’è un rinnovo nel nostro quartiere, e questo ci sprona a guardare al futuro con fiducia.
E questo ci sprona anche a voler fondare sempre di più le basi della nostra azione pastorale, sempre più forti e sempre di più nel Signore.
Allora anche noi vogliamo vivere come è stato detto a Mosè, e dirlo anche noi:
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia Grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace.
Questa pace possa abitare nella nostra comunità, questa famiglia di famiglie, come possa abitare tutte le famiglie del nostro quartiere.
Amen.