Il re dell’universo
Oggi è una festa particolare. E’ una solennità. E’ la festa di Gesù Cristo re dell’universo. Ed è la fine di un percorso, la fine dell’anno pastorale. Vi ricordate che domenica scorsa abbiamo detto che l’anno pastorale non inizia il primo gennaio e si conclude il 31 dicembre, ma inizia con la prima domenica di Avvento, cioè il tempo di preparazione al Natale, dove ci prepariamo a ricevere Gesù e si conclude con Cristo re. Perché alla fine, un po’ come a capodanno si fa la festa, qui facciamo la festa dicendo: Cristo è il re della mia vita.
Ma Cristo è un re particolare. Quando vi dico “re”, a cosa pensare? Sveglia! Lo so che non avete bevuto il caffè, ma… Che pensi? Prima di tutto, quando pensate all’immagine del re, cosa vedete? Come si capisce che uno è un re? (Interloquiscono, tentano le risposte). La corona, ok. Ditemi un po’, la corona di Gesù qual è? Abbiamo visto anche l’anno scorso qual è: la corona di spine. Bene. Poi che cosa ha un re? Il trono. Qual è il trono di Gesù? La croce. Molto bene. E già l’ abbiamo capito che è un re un po’ speciale. Come dici?
Bambino E’ un re diverso.
E’ un re diverso, hai detto bene. Adesso vedremo di definire bene che cos’è questo re.
Quindi abbiamo detto: quando pensiamo a un re, pensiamo: una corona, pensiamo un trono, qualcuno ha detto: mantello… Sì. Che è successo a Gesù invece?
Vari bambini: Gli tolgono tutto.
Gli tolgono tutto. Ok.
Allora questo è un re un po’ particolare questo re qua. Allora è strano! Ma perché lo chiamiamo re?
Bambini: Perché è il nostro Dio.
Sì?
Perché è il re della nostra vita.
Sì?
Perché è il nostro Salvatore.
Sì? …
Le Cresime ma siete tutti addormentati! Che è successo? Ieri abbiamo parlato della figura di Gesù!
Altre risposte confuse
Ok, allora la risposta ce la dona Gesù in questo Vangelo. Cosa c’è in questo Vangelo? Gesù incontra… chi incontra Gesù? Incontra un uomo che si chiama…? Pilato! Incontra Pilato. Allora in che momento siamo nella storia di Gesù? All’inizio, quando sta per nascere?
Bambini: Noooooooo!
Al Battesimo di Gesù?
Bambini: Noooooooo!
Quando va a predicare in giro?
Bambini: Nooooooooo!
Nel deserto?
Noooooooo!
Allora quando incontra Pilato? (Mormorio) Alzate la mano!
Varie voci: Quando sta per morire.
Quando sta per morire. Cioè lui lo incontra dopo la condanna a morte. Lo mandano a Pilato perché gli Ebrei non possono uccidere qualcuno. Quindi lo mandano al braccio secolare, che sono i Romani. E lo mandano a lui; e che fa Pilato? Comincia a fare delle domande: ma come, gli Ebrei hanno detto che tu sei veramente re? E avete sentito la risposta di Gesù? Cosa dice Gesù? (Brusio) Sì, ma risponde in modo particolare. Gesù dice che è re qui sulla terra?
Bambino: Il mio regno non è qui.
Esatto. Dice: Il mio regno non è qui. Ha detto così Gesù:”Il mio regno non è di questo mondo. Se fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei. Ma il mio regno non è di quaggiù”. Come per dire: è di lassù.
Abbiamo capito: Gesù non è un re come noi ne conosciamo, non è un re terreno, ma, come dice, è di lassù. Allora noi potremmo dire: va bene, allora, a questo punto, noi siamo qui, quaggiù, non è che ci interessa tanto, eh? Non ci interessa! Nel senso: poi lo vedremo, quando saremo chiamati in Paradiso… Adesso siamo sulla terra…
Bambino Noi lo vedremo sempre
Sì, noi lo vedremo sempre. Ma aspetta, fammi finire il mio ragionamento (ridono).
Potremmo quindi dire: non ci interessa. Però se io faccio la domanda ai vostri genitori (rumoreggiamenti)…
(Ridendo) I vostri genitori fanno come voi, guardano da un’altra parte, cominciano a guardare a destra e sinistra, a nascondersi, stranamente chiamano la loro moglie, vanno a chiederle qualcosa, insomma…Chi
Se lo chiedo a loro, sapete perché? Perché proprio stamattina abbiamo toccato con mano che il cielo, e questo “re del cielo”, non sta solo quassù, c’è pure qua! E il fatto di guardare su, cioè la vita eterna, ci ricorda come vivere quaggiù! Ed è questa la cosa importante. Cioè quando al piccolo Filippo, al momento del Battesimo, vi è stato chiesto: “Cosa chiedete?”“la vita eterna”, quando noi capiamo che i nostri figli, che noi stessi abbiamo ricevuto una vita nuova, capiamo che dobbiamo vivere in maniera diversa! Dobbiamo vivere in maniera diversa! Siamo chiamati al Corpo santo! E se il nostro orizzonte è ben chiaro – come tante volte abbiamo detto – se l’orizzonte è diverso per me, io vivo le cose di tutti i giorni in maniera diversa! Perché hanno un valore diverso, perché lo sto facendo per qualcosa di ben preciso: la vita eterna. Siamo nati e non moriremo mai più: questo è il titolo di un altro libro che forse un giorno presenteremo qui. Siamo nati e non moriremo mai più. Ed è così il Battesimo.
Noi, in questa ottica, non solo viviamo, ma educhiamo i nostri figli. Quindi quello che diciamo: è re non quaggiù, ma lassù, è vero. Però guardando lassù io mi comporto in un certo modo e il re diventa anche re mio, re quaggiù. E’ il re dell’universo, difatti, questa festa. E l’universo siamo noi, in parte. Siamo parte di questo universo.
Allora il cristianesimo, che è un incontro con Cristo – il cristianesimo non sono delle regole, non sono delle norme, non è solo un sistema, il cristianesimo è un incontro con una persona viva. I nostri ragazzi ieri hanno riflettuto su una immagine che avevano di Gesù, su chi è Gesù per loro. E abbiamo cominciato a cercare: Gesù chi è? Un impostore che cercava di prendere in giro la gente? Un pazzo che pensava di essere un profeta, il re dell’universo eccetera, o il Figlio di Dio? E abbiamo cercato. Abbiamo cominciato a cercare. Perché quello che abbiamo voluto era che i ragazzi non facessero quello che fanno adesso, cioè rispondere quello che sentono al catechismo, ma che i nostri adolescenti potessero cominciare a riflettere e cercare le ragioni della loro fede. Perché un domani, al liceo, all’università, gli verrà contraddetto quello che diciamo qui. E allora dovevano loro stessi cercare di capire perché credevano che Gesù era Figlio di Dio. E speriamo che tornando a casa ve lo racconteranno il perché di questo.
Ora noi siamo chiamati a questo: ad aiutare i nostri ragazzi a crescere nella fede. Ma crescere nella fede non è fare il catechismo. Il catechismo aiuta a conoscere la figura di Gesù, aiuta a introdurti nella Chiesa. Ma la Chiesa è di Gesù. E dal Battesimo tu hai scelto una vita nuova. E questa vita ogni cosa che fai la fai per questa vita nuova e devi aiutare tuo figlio, tua figlia a crescere in questa vita nuova.
Ma questo non è possibile se per primi non viviamo questa vita nuova. Ecco, l’esperienza di Anna e Stefano ci hanno aiutato a capire che ci vuole una coerenza, perché tutto si vive in un insieme. Perché tante volte oggi noi facciamo una scelta e poi facciamo il contrario, non ce ne rendiamo conto. Però i ragazzi sono sensibili, capiscono e vedono che c’è qualcosa che non va. Gli dici A e poi fai B che è il contrario di quello che era A. E su questo dobbiamo camminare, aiutarci insieme. Ecco, la Chiesa, la famiglia di Dio ci aiuta in questo: camminare insieme.
Allora sì, Dio, Gesù diventerà il re dell’universo. Il re del nostro universo: se noi facciamo questo cammino. Amen
25 novembre 2018 XXXIV Domenica Solennità di Cristo Re
Omelia di Don Stefano Cascio
Trascrizione di Maddalena Kemeny