Gridare nel deserto l’amore
Oggi iniziamo la lettura del Vangelo di Marco. Marco è l’evangelista che ci accompagnerà quest’anno. Ogni anno liturgico ha il suo evangelista e quest’anno abbiamo Marco. Per questo è proprio l’inizio: “Inizio del Vangelo di Gesù, Cristo, figlio di Dio”.
E di cosa parla all’inizio questo Vangelo? Di una figura. Infatti vedrete che, durante questo periodo di Avvento, avremo delle figure che ci vengono presentate: oggi è Giovanni Battista. Martedì, che sarà l’8 dicembre, avremo la Madonna. E così avremo dei testimoni di fede nel nostro cammino.
Il Vangelo di oggi, passo per passo, parola per parola, riprende la prima lettura, la lettura profetica, quella di Isaia, che abbiamo appena sentito: “Voce di uno che grida nel deserto”. Marco vede in queste parole Giovanni Battista, che viveva nel deserto e battezzava nel fiume Giordano per il perdono dei peccati.
Voce di uno che grida nel deserto. Qual è questo deserto? Il deserto è un luogo dove, se cadi, non c’è nessuno che ti può aiutare. È il luogo della solitudine. È il luogo dove non c’è acqua, tutto è arido. E qual è il nostro deserto? Può essere proprio la città, le nostre città, dove c’è sempre meno solidarietà, dove c’è sempre meno presenza verso l’altro. Ma può essere anche il nostro cuore, che è spesso arido.
Adamo, quando perde la fiducia in Dio, viene mandato via dal giardino dell’Eden, cade in un certo deserto. La nostra umanità spesso è così. Perché, vedete, se il deserto è il luogo dove manca l’acqua, a noi cosa manca, se non l’amore? E dov’è la sorgente dell’amore se non Dio stesso? Dio è amore.
Un ruscello, per avere l’acqua, ha bisogno che ci sia un fiume, che poi porta quest’acqua in giro. Se il fiume non ha acqua, i ruscelli si inaridiscono. È la stessa cosa per noi nella nostra vita. Se noi perdiamo la fiducia nel Signore, se non attingiamo l’acqua, vale a dire l’amore dal Signore, l’amore che Dio ci ha donato, se noi non andiamo alla sorgente, come faremo poi, tra di noi, a vivere l’amore?
Questo tempo di Avvento è un tempo che ci ricorda che Gesù è venuto nel mondo, è presente nella mia vita. E io sono chiamato ad accorgermi di questa presenza. Se io riesco ad accorgermi della presenza di Gesù nella mia vita e del suo amore per me, forse riuscirò a saper amare di più.
Ricordatevi che noi non viviamo l’amore per morale, cioè perché è bene farlo, ma perché ci sentiamo obbligati! Nel senso che fa parte di me. Io devo vivere questo amore che ho ricevuto, diventa parte di me! Allora anch’io sono chiamato a gridare nel deserto l’amore. Anch’io sono chiamato a gridare nelle nostre città che Dio c’è! Anche noi siano chiamati ad alzare la voce! Ma non solo la voce con le parole. Io sono chiamato a far vivere questa presenza di Dio nella vita degli altri testimoniandola con i fatti, col mio modo di vivere, con le mie riflessioni, con la mia presenza. Io cristiano sono chiamato a far vivere questa presenza. Se non ci riusciamo, è perché forse non abbiamo sperimentato questo amore!
Ma come!, siamo stati battezzati nello Spirito Santo. Giovanni Battista faceva un battesimo con l’acqua, dove uno riconosce i suoi peccati. Ma lui stesso ci dice che noi ne abbiamo uno più grande, con lo Spirito Santo! Quel Battesimo che la nostra Giulia sta aspettando e per cui ogni domenica viene qua per poi andare via, prima di poter vivere il Credo e l’Eucarestia con ciascuno di noi. Ma noi l’abbiamo ricevuto questo Battesimo nello Spirito Santo, cioè nell’amore! Abbiamo ricevuto lo Spirito dell’amore! Ma ne siamo convinti? Lo stiamo vivendo questo amore che abbiamo ricevuto? Stiamo vivendo quello che madre Teresa ha detto una volta: “L’amore che io posso dare non lo darà nessun altro”.
L’amore che devo dare in quel momento, se non è dato, qualcun altro ne darà, ma quello che proprio io dovevo dare non lo può dare nessun altro!
Noi dobbiamo esser convinti di questo. Dio è amore. Ed è perché sono amato, che so amare. È quando sperimento l’amore che so donare amore. “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”. Amen