Dove sei?
Oggi siamo radunati per festeggiare l’Immacolata Concezione di Maria. L’Immacolata Concezione di Maria, non di Gesù, non sbagliamoci! Maria è stata concepita immacolata, preparata così fin dall’inizio al momento in cui avrebbe concepito Gesù Cristo.
E ci viene data oggi come prima lettura la storia di Adamo ed Eva. O piuttosto del peccato di Adamo ed Eva, nel momento in cui si nascondono. Dio passeggia nel giardino dell’Eden e cerca: “Uomo, dove sei?”. Loro sono nascosti.
Perché si parla di Adamo ed Eva? Perché Maria è la nuova Eva, come Gesù è il nuovo Adamo. In tante rappresentazioni di Gesù crocifisso c’è un teschio ai suoi piedi: è il simbolo del vecchio Adamo. Gesù e Maria sono l’umanità nuova. Adamo ed Eva hanno avuto quei problemi che sono spesso i nostri: la perdita della fiducia in Dio. Maria e Gesù sono venuti a insegnarci che cosa significa avere fiducia in Dio. Nel nostro cammino di Avvento abbiamo dei testimoni di fede: domenica scorsa, due giorni fa, abbiamo avuto Giovanni Battista; oggi la Chiesa ci presenta un’altra testimone: Maria.
Ma torniamo a quel momento, perché nella prima lettura il Signore fa una domanda a ciascuno di noi: ”Dove sei?”. È una domanda bellissima; ed è una domanda tremenda. Bellissima perché significa che Dio cerca ciascuno di noi. Dio è alla ricerca di te. E questo è meraviglioso. Non è un Dio che rimane chiuso lì, sulla sua nuvoletta, ma è un Dio presente nella nostra vita, che ti cerca; che non si impone, ma ti cerca. “Dove sei?”.
Ma questa domanda è anche tremenda, perché i obbliga a fermarci e chiederci: dove sono? Dove sono nel mio cammino di fede? Dove sono nella mia relazione con Dio, dov’è quella fiducia che dovrei dare, totale? Il lockdown è stato per molti di noi un modo di fermarsi e di riflettere, ma non per tutti e non sempre. È bello fermarsi e chiedersi: dove sono io? Ecco perché dicevo che è una domanda bellissima, ma tremenda, perché ci tocca nel profondo.
Maria, l’ho detto, ci viene presentata come testimone di fede. Ma allora perché abbiamo oggi, nel giorno dell’Immacolata Concezione di Maria, la storia dell’Annunciazione? Proprio perché qui c’è una frase molto importante: “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”. Rallegrati, piena di grazia: la Madonna è piena di grazia! Ma: solo lei? Anche noi lo siamo! Dal nostro Battesimo abbiamo ricevuto la nuova vita in Cristo: nella sua morte e Resurrezione siamo stati battezzati. Nella Cresima abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo. Ogni sacramento per noi è un dono di grazia. L’amore che il Signore ci porta è grazia per noi. Noi, se l’accettiamo, siamo pieni di grazia. Questa nuova umanità l’abbiamo ricevuta anche noi! Dal Battesimo possiamo vivere come uomini e donne di grazia. Allora, è questa è la nostra chiamata. Dunque non stiamo celebrando solo una persona particolare come Maria: questa celebrazione ci permette di ricordarci che anche noi siamo chiamati alla grazia, che anche noi siamo portatori di speranza! Oggi è un giorno particolarmente bello per noi, perché ci ricorda la nostra chiamata!
Sentite cosa ci dice san Paolo nella seconda lettura: “In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati nella carità, predestinandoci ad essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il suo disegno di amore”. Predestinati ad essere figli adottivi, santi e immacolati: ecco la nostra chiamata! Ecco la nostra conversione!
Allora, in questi tempi un po’ particolari, sto per scrivere una lettera a tutto il quartiere. E vorrei intitolarla così: “Più anni di vita, o più vita negli anni?”. Noi ci affanniamo per avere tanti anni ancora da vivere, ma come viviamo questi anni? Da morti o da vivi? Da schiavi, o da uomini liberi? A me non servono anni e anni e anni e anni, se devo solo sopravvivere! Allora è meglio avere una vita breve, ma intensa, in cui ho vissuto tutto quello che dovevo vivere di grazia del Signore. Teniamo talmente tanto alla nostra salute, che dimentichiamo la nostra salvezza! Siamo chiamati a vivere intensamente gli anni che il Signore ci dà. È questa la nostra chiamata di oggi. E di domani. E di dopodomani. È vivere pienamente la nostra vocazione.
Allora cari amici, ancora oggi, in questo cammino di Avvento, siamo chiamati alla conversione. Alla conversione del nostro cuore. “Ecco la serva del Signore. Avvenga di me secondo la tua parola”. Sulla parola di Dio ci dobbiamo giocare la nostra vita. Amen