23 maggio 2021 Solennità della Pentecoste

Dallo Spirito d’amore nasce la Chiesa

Questa festa era per gli Israeliti la festa della Torah, della Legge. Ma con la Pentecoste c’è qualcosa di più  grande: noi festeggiamo lo Spirito d’amore, lo Spirito di Dio che scende sugli apostoli.

Ecco che tutti possono capire la lingua dei presenti, venuti anche da paesi lontani. Questo è  un chiaro riferimento a un episodio della Bibbia, quello della Torre di Babele. Uomini che vogliono raggiungere Dio solo con le loro forze, creano, ma poi non si capiscono più, ognuno ha una lingua diversa. Nella Chiesa la lingua è  una, è  quella dell’amore. Ecco, da lì nasce la Chiesa!

Allora è  bello per noi oggi battezzare questi bambini, proprio perché  festeggiamo con loro questa primavera. Con loro possiamo vedere il futuro della nostra Chiesa. I loro genitori ripongono su di loro tante speranze. E noi, come grande famiglia di Dio, anche: anche noi ci aspettiamo tanto da questi bambini. Questo perché la nostra chiamata è alta. E perché  i loro genitori prometteranno oggi di accompagnarli nella fede, di accompagnarli con i loro padrini, in un cammino lungo tutta la vita. Questa è  solo la prima tappa di  un grande cammino. Un cammino in cui il Signore  ci ha lasciato un grande strumento per vivere, che è lo Spirito Santo: il grande sconosciuto, spesso, nella nostra vita. Tante volte si parla di Dio, si parla di Gesù,  ma ci scordiamo di quello che lui ci ha dato per andare avanti, che è  lo Spirito Santo.  Pochi di noi lo invocano tutti i giorni per iniziare la loro giornata.

I ragazzi della Cresima si stanno preparando per ricevere i dono dello Spirito. E perché  lo fanno? Proprio perché  diventa un bagaglio per loro, per la loro vita.

Tante volte noi, la nostra chiesa, le nostre comunità  sono come una barca a vela che non ha vento. Lo sapete, se una barca a vela non si mette nella posizione giusta per avere vento, non va avanti. Se invece trovi una buona posizione, il vento gonfia la vela e si va. Tante volte le nostre comunità parrocchiali  sono così,  con una vela che non va avanti, che non è  gonfia, proprio perché  manca questo Spirito Santo  di cui abbiamo parlato.

Uno Spirito straordinario! Sentite cosa fa? “I frutti dello Spirito sono amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà,  mitezza, dominio di sé”.

E noi sappiamo che questo non è  essere idealisti, perché  isanti non sono solo delle belle statue. I santi sono uomini, donne e bambini,  che hanno vissuto la loro fede, che hanno vissuto e chiesto lo Spirito Santo e hanno vissuto proprio questi frutti dello Spirito. Uomini, donne e bambini, nati come noi, cresciuti come noi, ma che a un certo momento della loro vita hanno aperto il loro cuore a quello Spirito d’amore  che ha cambiato totalmente la loro vita.  Ecco la nostra chiamata, ecco a cosa saranno educati questi bambini: a dover rispondere a una vocazione alta! È  bello pensare che noi siamo chiamati a qualcosa di alto, a costruire qualcosa che nello stesso tempo non è  nostro! E questo ci dà  una grande libertà. A differenza  di quelli che costruivano la Torre di Babele, noi diciamo che abbiamo bisogno di lui, ci fidiamo di lui, dello strumento che lui ci dona che è  lo Spirito Santo! Educheremo questi bambini a capire che la vita è vocazione, è   una chiamata continua a qualcosa di grande, di bello, all’amore che Cristo  ci ha insegnato: significa dare la vita.

Ecco l’amore, la nostra chiamata. Ecco perché  oggi si festeggia la nascita della Chiesa! Perché  da lì  comincia tutto, è  da lì  che si parte. E noi dobbiamo prendere coscienza di aver bisogno di questo Spirito d’amore.

Dunque la nostra comunità oggi accoglie questi bambini. Accogliere non significa solo aprire una porta: significa ricevere una persona, significa accompagnarla con la nostra preghiera, con il nostro affetto. Da questa Chiesa non andranno più  via. Come in una famiglia, dove si nasce. Loro sono il futuro della nostra Chiesa. E allora preghiamo per loro. E preghiamo per noi, per ricordarci le promesse del nostro  Battesimo,  per ricordarci la nostra vocazione. Per ricordarci dello strumento che il Signore ha dato a ciascuno di noi,  lo Spirito Santo,  terza persona della Trinità.  Amen

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