Fermarsi per saper guardare
Al centro del nostro Vangelo oggi c’è la parola: compassione. La compassione è quello che Gesù vive nei confronti degli altri. Gesù provava dolore per il dolete degli altri.
La sua compassione è prima di tutto verso i suoi discepoli, che non si fermano mai durante l’evangelizzazione. Poi ha compassione di quelli che si accalcano attorno a lui, e che si ritrova davanti, passando all’altra riva.
Ai discepoli chiede di fermarsi. Chiede loro di venire con lui in disparte. Sant’Ambrogio scrive: “Se vuoi far bene tutte le cose, ogni tanto smetti di farle”. Com’ è vero che è necessario ogni volta fermarsi! In particolare è vero per noi cristiani: è necessario fermarsi con lui, fermarsi con Cristo, che è la sorgente di tutto quello che facciamo, che è la base della nostra vita; lui è la nostra roccia e noi rischiamo certe volte di dimenticarlo, di metterlo da parte. Presi dal nostro attivismo, dimentichiamo l’essenziale. E allora rischiamo di essere in apparenza dei cristiani convinti, ma sotto sotto stiamo facendo solo vento, perché l’essenziale, che è il Signore, non c’è dietro le nostre azioni.
E allora, in questo tempo estivo, in cui sicuramente abbiamo più tempo a disposizione, il Signore rivolge anche a noi la stessa parola che rivolge ai suoi discepoli: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’”.
Gesù, dicevo, arriva, e vede questa folla. Il programma cambia per lui. Non cambia tanto per i suoi discepoli, cui Gesù non chiede nulla. È lui che si mette a insegnare: perché ha compassione, sente il dolore di tutti questi uomini e queste donne che non hanno pastore.
Oggi Gesù ci i segna per prima cosa come guardare. Non come parlare, ma come guardare l’altro. È importante questo. Impariamo a non mettere parole là dove non c’è bisogno, dove forse c’è bisogno invece di uno sguardo, di un gesto, senza tante parole vuote.
Dunque oggi Gesù ci insegna a fermarci, ad ascoltarlo e a saper guardare.
Chiediamo che lui possa aprire il nostro cuore affinché sappiamo guidalo, e cosi sappiamo anche noi fermarci, ascoltare e guardare. Amen