Chi cercate?
Non è un giorno in cui servono tante parole. Ma vorrei soffermarmi solo su alcune. Prima di tutto la domanda di Gesù all’inizio, che viene ripetuta più volte: “Chi cercate?”. Questa domanda dovrebbe arrivare dritta verso il nostro cuore. Chi cerchiamo, quando diciamo di seguire Gesù? Chi cerchiamo realmente in quella figura? Chi cerchiamo quando abbiamo davanti a noi il suo volto martoriato?
Sappiamo che molti di noi vorrebbero tenere Gesù sepolto qui, altrimenti disturba. Gesù disturba. E continuerà a disturbare nella sua vita fino alla fine. Pilato dice: “Ecco l’uomo”! Ed è la risposta giusta: Gesù è l’uomo come dovrebbe essere, il nuovo Adamo. Gesù è l’uomo obbediente, Gesù è l’uomo che sa amare. Guardando a lui noi vediamo la nostra umanità. Guardando lui vediamo anche il ostro peccato, vediamo con quanta difficoltà noi non riusciamo ogni giorno a seguirlo. Allora oggi siamo chiamati a venerare, ad adorare la sia croce. Oggi siamo invitati a guardare, come dice la Scrittura: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”. E lo sguardo nostro è rivolto oggi al lui. Ma dentro il nostro cuore, dentro la nostra anima dobbiamo sentire quanto siamo lontani da quell’uomo, quanto abbiamo bisogno ancora di convertirci! Dobbiamo sentire quanto abbiamo bisogno di accogliere nella nostra vita, nel nostro cuore, questo esempio luminoso di amore,, di donazione totale!
Sappiamo quanto il mondo sarebbe diverso se almeno noi cristiani fossimo come lui. Noi cristiani ci gloriamo di avere il suo nome, ma tante volte ci dimentichiamo di esserlo.
Questo amore effettivo, di cui parlavamo ieri, questo amore concreto abbiamo assoluto bisogno di riscoprirlo, prima di tutto nella nostra vita. Cristo ha amato me, ha amato ciascuno di noi fino in fondo. E riscoprendo questo amore, sappiamo riscoprire anche come amare gli altri.
Allora, ancora una volta, questa sera, rivolgiamo lo sguardo a colui che abbiamo trafitto. Amen
