5 marzo 2023 Seconda domenica di Quaresima

Andare OLTRE

Ci siamo lasciati domenica scorsa nel deserto con le tentazioni di Gesù.  Abbiamo detto che il periodo che stiamo vivendo,  la Quaresima,  è un po’ come il deserto: nel deserto  dobbiamo andare all’essenziale:  uno che va nel deserto, la prima cosa che cerco è una fonte d’acqua per sopravvivere.  È così  dobbiamo fare anche noi: qual è la nostra fonte, che ci fa vivere?  Qual è la fonte per la nostra vita se non Gesù Cristo? E quindi questo tempo di Quaresima è per andare all’essenziale, proprio come nel deserto.

La Chiesa,  all’inizio della Quaresima,  ci mette un Vangelo  che normalmente si festeggia nel mese di agosto: la Trasfigurazione.  Ce lo mette proprio all’inizio di questa  Quaresima. Cercheremo allora di capire perché. Ci aiutano i ragazzi, che ne hanno fatto la rappresentazione. C’è un monte, il monte Tabor, eccolo, dove sta andando Gesù con tre dei suoi discepoli. Li vediamo così,  in fila indiana, che vanno. Arrivati sul monte, cosa succede? C’è una nube luminosa e il volto di Gesù diventa  luminoso – vedete i raggi? – e appaiono Mosè ed Ella che conversavano con lui. Allora i discepoli cadono a terra. Si sente una voce che dice: “Questo è il Figlio mio,  l’amato, in cui ho posto il mio compiacimento: ascoltatelo!”. Pietro dice: “Facciano tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia “.  Qui vedete tre tende, perché la vecchia traduzione parlava di tende; la nuova le chiama capanne. Sapete cosa rappresentano Mosè ed Elia? L’Antico Testamento, la legge; e Gesù è il compimento di rutto questo: guardate dunque cosa abbiamo davanti! Adesso capite perché abbiamo la Trasfigurazione all’inizio della Quaresima? Perché, se no, non sappiamo dove stiamo andando. Questo infatti è l’obiettivo della nostra vita. Noi dobbiamo camminare verso Gesù e il suo amore. “Questi è il Figlio mio,  l’amato”. Tutto il cammino del cristiano è  scoprire l’amore che Cristo  ha pe noi! Quell’amore che poi dobbiamo vivere fra noi. La Trasformazione viene messa all’inizio proprio per ricordarci questo! Tutti i sacrifici che facciamo a che servono? Il digiuno, l’astinenza dalla carne il venerdì,  tuto questo per quale motivo? Perché dobbiamo  riscoprire l’amore di Dio, dobbiamo riscoprire   che l’obiettivo della nostra vita è vedere questo: il volto luminoso di Cristo!  È  a questo che siamo chiamati. Ecco perché all’inizio della Quaresima ci è  detto questo! E la rappresentazione che fanno i nostri ragazzi ci aiutano a capirlo meglio, mostrandolo ai nostri occhi!

In greco, per dire Trasfigurazione, si usa la parola metamòrfosi: non è  un “cambio”, ma è  una “metamorfosi”: cioè è  andare “oltre la forma”: è  quello che ciascuno di Noi è chiamato a fare. È un di più cui siamo chiamati. Gesù non ci dice: amate i vostri amici, Gesù ci dice: “Amate i vostri nemici”, cioè ci chiede qualcosa di più di quello che è.  Gesù non ci chiede la giustizia, ci chiede la misericordia,  che è un di più di giustizia! Questo è il bello: la nostra vocazione è sempre per un di più, perché,  se no, siamo mediocri.  Perché andiamo sul monte? Perché andiamo “sopra”, andiamo “oltre” la nostra mediocrità, usciamo fuori da una vita orizzontale! Ed è  a questo che siamo chiamati.  Se no, siamo cristiani mediocri, e sapete cosa dice l’Apocalisse sui cristiani mediocri? I cristiani mediocri, i tiepidi, il Signore  Dio li vomita! Li vomita, perché non possiamo essere mediocri nella nostra vita!  Noi siamo chiamati a qualcosa di alto,  di bello! È  questa la nostra chiamata,  non è alla mediocrità, non è  all’orizzontalità, non siamo chiamati a essere uomini e donne seduti! E infatti ai suoi discepoli Gesù  dice: “Non temete, alzatevi!”. Ed è  quello che dice a ciascuno di noi. Tante volte non siamo liberi, sono le nostre paure che prendono la conduzione della nostra vita! E noi dobbiamo uscire da lì. “Non temete! Alzatevi!”. Ecco a cosa siamo chiamati: ad alzarci, e a un di più!  Ecco cosa significa la Trasfigurazione: e ciascuno di noi è chiamato a questo.

Quindi, cari amici,  capite adesso molto meglio perché oggi avevamo questo Vangelo della Trasfigurazione.  La differenza è rimanere alla superficie delle cose. Noi questo non lo vogliamo, non siamo chiamati a un cambiamento superficiale: siamo chiamati a trasfigurarci, alla metamorfosi,  ad andare oltre la forma, ed è  meraviglioso avere questa vocazione!  Perché, se no, siamo mediocri, ci lasciamo andare: e quanti ne incontriamo di gente così! E quanti cristiani sono così! Non è  possibile che una comunità  di tiepidi cambi un paese, un quartiere, in questo modo non si va avanti: e invece il cristiano deve cambiare tutto qua; noi non lo facciamo, proprio per questa mediocrità;  dobbiamo andare  oltre! Oltre è  la nostra chiamata di oggi. Proprio verso il volto luminoso di Cristo. Amen

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