3 settembre 2023 XXII domenica del tempo ordinario

Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare

Jesus helped by Simon of Cyrene, part of a series depicting the stations of the Cross.
Chapel Nosso Senhor dos Passos, Santa Casa de Misericórdia of Porto Alegre, Brazil. Oil on canvas, unknown author.

Chi vuol salvare la propria vita,  la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

Potremmo chiedere quante vite sono.  Ma le vite sono due: quella che la nostra mamma a un certo momento ci ha dato, e quella che abbiamo ricevuto poi nell’incontro con Cristo nel Battesimo.  Ed è una scelta che facciamo nella nostra vita.  Infatti Gesù  dice: “Se qualcuno vuol venire dietro a me “ , non  obbliga nessuno: è  una scelta che devo fare.  Come voglio vivere questa vita? Noi sappiamo bene di avere questa  tendenza a voler conservare, a voler trattenere quello che è nostro.  Mentre Gesù ci ha insegnato un’altra vita,  che è quella del donare, non quella del tenere.

Noi cerchiamo di proteggerci. Abbiamo paura che donandoci, ci  annulliamo.  Gesù ci ha insegnato un’altra vita, dove più mi dono, più  sono felice è sono pieno; invece, più conservo e più mi svuoto. È  strano, sembra illogico,  ma è  così.

Se chiedo a ciascuno di voi di  guardare la sua vita e riflettere, ognuno può dire che ha avuto dei momenti in cui si è donato pienamente e dei momenti in cui si è chiuso in se stesso e non ha voluto dare, per egoismo. Tutti noi abbiamo avuto momenti di grande dono e momenti di grande egoismo, e ci è  ben chiara la differenza: ognuno sa che quando è  stato chiuso in se stesso e non ha voluto donare, quanta poca felicità  e  che povertà ha visto dentro di sé. E ognuno sa che  quando invece ha dimenticato se stesso per l’altro, in quel caso ha vissuto un‘esperienza bella, ricca e piena di gioia, ha toccato con mano cos’è la felicità. 

Noi sappiamo tutto questo; e tanti santi, prima di noi, ci hanno mostrato la via. Tanti! Abbiamo visto in loro il volto bello di Cristo: un volto luminoso, gioioso, felice; per quale motivo? Per l’esperienza del dono. Il Signore ci dice questo: di dimenticare la propria vita per dare la vita agli altri, recuperando così una vita ancora più  bella.

È  formidabile poter avere questo Vangelo a settembre, nella prima domenica! Perché settembre è  il momento dei progetti. Anche la parrocchia deve programmare la vita pastorale. È  il momento in cui tutti ci  prepariamo; ed è bello avere questo Vangelo che ci ricorda che cos’è la vita cristiana.

Ma, vedete, scegliere di donarsi non si può fare solo perché lo devo fare. Non è  un dovere. Infatti Gesù dice: “Se qualcuno vuole venire dietro a me”, non dice: dovete venire dietro a me, dovete farlo: “se qualcuno vuole venire dietro a me“. Questo “se” è  legato a qualcosa di molto forte. Noi non seguiamo Cristo per dovere,  ma per amore.  Noi seguiamo Cristo  perché ci sentiamo amati da lui e lo vogliamo amare, vogliamo rispondere a questo amore.  Tutta la nostra storia di fede è legata a questo amore. Ci doniamo all’altro,  se lo amiamo; se non lo amiamo, non ci daremo mai veramente. Ci vuole l’amore per donarsi pienamente .  Ci vuole l’amore per poter rinnegare se stessi. Solo con l’amore riusciremo a darci pienamente. 

Questo, dunque, è il cammino della nostra vita: scoprire l’amore di Dio per noi e viverlo. Non è una cosa molto facile, ma possiamo dire che è  semplice. Perché Dio è  semplice.  Siamo noi a complicare le cose.  Le cose sono semplici; non facili, ma semplici!

Ci è  proposto l’amore,  Dio ce lo dona pienamente,  completamente,  sempre. Basta andare in un confessionale per rendersene conto: siamo perdonati! Siamo misericordiati, come dice papa Francesco. 

Noi dobbiamo far sempre memoria di Cristo, noi siamo amati, noi siamo figli! E allora? E allora quell’amore che ricevo lo voglio vivere! E allora rinnego me stesso, allora prendo la mia croce, cioè  prendo in mano la mia vita, anche con tutti gli aspetti difficili, anche con le sofferenze. Vedete Pietro come fa?  Pietro vorrebbe quella vita in cui si cerca di evitare le sofferenze,  evitare la realtà.  Gesù  gli dice: “No, vattene, tu pensi come gli uomini:  vattene Satana!”. Noi siamo chiamati a viverla questa nostra vita,  ma con quell’amore, con quella voglia di donazione.

Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare, rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà  di Dio, ciò che è buono, a lui gradito è perfetto. Amen  

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