3 dicembre 2023 Prima domenica di Avvento

Vegliate! La grande attesa

Ecco, come abbiamo sentito, e come dimostra anche questa candela, inizia il tempo di preparazione al Natale: inizia questo tempo che si chiama Avvento.

È un tempo di attesa.

Trovo m0lto bella la prima lettura che abbiamo sentito, quella di Isaia: “Tu, Signore sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurre il nostro cuore? Ritorna, per amore dei tuoi servi. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Ritorna!”.

È bello questo grido, è un grido che dovremmo avere tutti nel cuore! È il grido dell’orfano, che non vuole stare solo. Vieni, tu padre! È il grido che dovremmo avere nel cuore perché tutti noi abbiamo bisogno di sentirci amati, in grande! Tutti noi abbiamo bisogno di questo padre. Allora qui capiamo che tutta la nostra vita è un’attesa. Un’attesa dell’incontro con nostro Signore che viene.

È questo il senso della veglia. Non è solo il Natale, cioè non è che noi facciamo questo per un compleanno, cioè per il compimento di duemilaventitre anni di Gesù, non è questo.

Noi siamo in attesa del ritorno di Gesù. Questo è simbolicamente forte. Noi siamo nell’attesa.

Tutta la nostra vita, fin dall’inizio, è un’attesa. La nostra mamma da nove mesi ha aspettato la nostra vita. Noi siamo nell’attesa di ritrovare questo padre. Noi siamo nell’attesa di vedere questo volto d’amore, questo volto di misericordia che ci vuole incontrare. Noi siamo nell’attesa di essere abbracciati da quelle braccia aperte che ci aspettano. Tutta la nostra vita è una grande attesa.

Vivere così è vivere con quel desiderio nel nostro cuore, il desiderio dell’incontro!

Da lì capiamo la parola di Gesù nel Vangelo, che ci dice: “Vegliate!”, perché è un’attesa con dentro quel desiderio, quindi è un’attesa viva.

Invece noi, nella nostra vita, tante volte, come siamo? Noi siamo distratti. È un mondo di distrazione.  Un mondo in cui spesso, quando vado nelle case, trovo la tivù accesa, c’è sempre questo rumore; la gente neanche la guarda, ma “fa compagnia”, mi dicono alcune vecchiette, c’è bisogno sempre di questo rumore in sottofondo.  E tutta la nostra vita è come soffocata dal rumore, le nostre città sono sempre molto rumorose. Non sappiamo più aspettare, non sappiano più fermarci. Non sappiamo più contemplare!

Non sappiamo più aspettare, perché siamo una società di adolescenti, che vogliono tutto subito. Siamo di quelli che non vogliono faticare, ma che vogliono subito tutto quello che desiderano.

Allora per noi è difficile attendere con quel desiderio forte. Ecco perché Gesù oggi ci dice di essere attenti, di stare svegli, di vegliare. Perché questo è qualcosa che dobbiamo imparare!

Ecco: questo tempo dell’Avvento deve insegnarci a vegliare: cioè ad aspettare con dentro quel desiderio. Non è solo un’attesa vuota, ma è un’attesa piena di desiderio. L’Avvento deve essere questo per noi. Ma è anche segno, è simbolo, è immagine della nostra vita: tutta la nostra vita deve essere un’attesa fatta di un desiderio forte dell’incontro con Cristo.  È questo che ci deve far camminare nella vita, è questo che abbiamo voglia di vivere.

Ecco perché è importante sentire questa parola oggi: vegliare. È questo che ci dobbiamo portare via, come prima parola, in questa prima settimana di Avvento: vegliare. L’attesa con il desiderio.

Chiediamo al Signore di aprire il nostro cuore a questo desiderio forte.

Le candele che metteremo nelle nostre case, con la corona d’Avvento, è proprio il segno di questo cammino, con la luce, che è Cristo, che ci accompagna, che ci guida.

Adesso, cari bambini, vi verrà dato il materiale per poter costruire la vostra corona d’Avvento.

Ricevete le quattro candele e la preghiera che direte ogni volta, accendendo la candela. Tornando a casa, oggi, dovrete accendere la prima candela, per la prima domenica.

Vedete la corona? È tonda, segno dell’eternità.  Ed è sempre verde, segno di vita eterna.

Allora anche voi dovete preparare a casa la corona di Avvento, che non è solo qualcosa di decorativo, ma è soprattutto segno di questa nostra attesa, di questo vegliare.

Noi siamo così distratti, da fare spesso molta fatica a mettere in pratica il Vangelo che abbiamo sentito la settimana scorsa, vi ricordate? Quando sono piccolo, quando sono nudo, quando sono assetato… E noi dobbiamo renderci conto che Gesù è presente! E dobbiamo avere questa grande voglia di incontrarlo. La corona d’Avvento, nelle vostre case, sottolineerà la vostra attesa.

Chiediamo al Signore di mettere questo desiderio nel nostro cuore.  Amen

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