8 dicembre  2024 Solennità  dell’Immacolata concezione della beata vergine Maria

Donarsi


La Celebrazione dell’Immacolata inizia sempre con la storia della Genesi, quando  Adamo ed Eva vivevano nel giardino del Paradiso terrestre. E Dio aveva l’abitudine  di passeggiare nel giardino per incontrare la sua creazione.

Quel giorno Dio non trova né l’uomo né la donna: si sono nascosti. Allora viene posta una domanda, una domanda che ripeto sempre perché è meravigliosa: “Uomo, dove sei?

È una domanda che dovremmo porci tutti noi: dove siamo? Con la nostra vita, con la nostra vita di tutti i giorni, con la nostra vita di sempre, dove siamo? Che uomini, che donne siamo? È  la prima domanda che il signore Dio ci pone questo giorno, o questa sera.

Ma oggi non vorrei tanto soffermarmi su questo, ma più sul fatto di Adamo ed Eva, che hanno fatto un peccato terribile, che non è tanto il mangiare quel frutto; tra parentesi, voi lo sapete bene che non è una mela, non è  mai stato detto che fosse una mela, è  uno sbaglio della tradizione. Dicevo: non è  tanto l’aver mangiato quel frutto, quanto non avere avuto fiducia in Dio! Questo è gravissimo, è il peccato più  grave.

Ben diverso l’atteggiamento della  Madonna. Ricordate l’annuncio sorprendente dell’arcangelo, messaggero del Signore? La Madonna conclude il dialogo con l’angelo Gabriele con una risposta bellissima! Se avete ascoltato bene il Vangelo, Maria cosa risponde alla fine? Dice: “Ecco, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.

Non è che lei dica il suo sì in maniera superficiale, perché prima si fa delle domande, chiede; e dice: “Io non ho mai conosciuto uomo, come è possibile questo?”. Ma si fida; e alla fine dice: “Ecco, sono la serva del Signore”. Cioè: sono qui per servire. “Avvenga di me secondo la Sua volontà”.

È  molto importante questo fatto del mettersi al servizio. Non tanto che lei dica: sono serva, perché sappiamo che poi Gesù dirà: “Non vi ho chiamati servi, ma amici”, quindi non è tanto il termine  servo, ma quello che rappresenta, cioè mettersi al servizio. Questo è importante, perché lei  è  per noi un modello di fede. Come viene vissuta questa fede? Viene vissuta nel servizio: Maria si mette al servizio.

Ma per noi, Cosa significa questo, concretamente, per la nostra vita di tutti i giorni? Significa che nella mia vita tutto quello che mi succede lo debbo vedere come un mettermi al servizio del Signore. Se nella vita sono stato beneficato, graziato, sono stato fortunato, sono nato in una bella famiglia, bene; ma cosa ne faccio di tutto questo bene che ho ricevuto? Lo vivo al servizio dell’altro. Condivido questo bene con gli altri. Se invece ho avuto molti drammi nella mia vita, problemi gravi, profondi: cosa ne faccio di questo dolore? Lo mettlo al servizio degli altri,  di qualcuno che ha vissuto come me un tale dolore, ma che forse non ha incontrato Cristo come io l’ho incontrato. Qualsiasi cosa noi viviamo nella nostra vita, bella o brutta, o la viviamo rinchiusi su noi stessi, a piangere sui nostri dolori; o la viviamo  godendo di tutto quello che abbiamo ricevuto senza condividerlo con nessuno perché è cosa nostra. Oppure, qualsiasi cosa succede nella nostra vita, che sia bella o che sia brutta, io cosa ne faccio? Lo metto al servizio dell’altro. Maria, fa così.

Maria, davanti alla volontà del signore, una volontà che non era la sua, che non era il suo progetto, dice: “Eccomi, sono la serva del signore!”. Cioè Maria si mette al servizio di Dio.
Ed è a questo che noi siamo chiamati: al servizio di Dio, cioè al servizio degli altri; con tutto il bagaglio che abbiamo, ripeto, bello o brutto che sia.

Altrimenti che cosa ne faccio io di questo bagaglio? Tutta la mia vita, se sono cristiano, è una vita di donazione, lo sappiamo. Noi siamo chiamati a salire con  Gesù sulla croce. Che non significa che dobbiamo soffrire. Ma significa che dobbiamo servire, che dobbiamo donarci, dobbiamo morire a noi stessi.

E questa è la nostra grande conversione. Oggi, in questo cammino di Avvento, ci è stata messa al centro della nostra attenzione Maria come modello. Oggi, nella solennità  dell’Immacolata, Maria diventa il nostro modello di fede.

Oggi, con queste parole, ci viene detto come dobbiamo vivere la nostra vita.

Allora, in questo cammino di preparazione al Natale, prendiamo esempio da lei, Maria, una donna  che non dice: Signore Signore, ma mette in pratica la parola e si mette al servizio dell’amore di Dio per tutti gli uomini.

Chiediamo a lei quella forza, quella forza d’amore con cui ha saputo amare nei momenti belli, ma anche momenti molto difficili.  Chiediamo con tutto il cuore quella forza a lei,  modello sublime di fede! E meraviglioso modello di speranza e di carità. Amen.

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