Guai ai ricchi
Avete ascoltato bene, bambini, la Parola di Dio, stamattina? Beati i poveri, gli affamati, quelli che sono nel dolore; guai a chi ride, guai a… pensa te che lettura abbiamo questa mattina! Non sorridere! Ha detto di non sorridere…
Uno che si fermasse a questa lettura, direbbe: beh, se dobbiamo vivere così, nel dolore, nella tristezza, nella fame, che senso ha la vita?
Ma ricordatevi sempre che, per capire come leggere il Vangelo del giorno, dovete sempre guardare e ascoltare la prima lettura.
Cosa ci viene detto nella prima lettura? “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e pome nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore”. Questa lettura è il senso di tutto; e ci permette di leggere il Vangelo di oggi.
Perché dico cosi? Perché vediamo come vanno le cose da noi, nell’Occidente. Perché siamo in un periodo di abbandono della fede, la gente non crede più. Come mai? È così perché siamo già abbastanza pieni di tutto, perché abbiamo abbastanza soldi per vivere, perché abbiamo abbastanza cibo, anzi di più, siamo sempre lì a correre dai nutrizionisti cercando rimedi per perdere peso. Noi siamo in una società del troppo. Del troppo!
Allora, “Guai ai ricchi”: il Signore semplicemente ci sta dicendo: finché tu non senti la fame, finché tu non capisci che, se riempi la tua vita di tante cose sterili; finché non capisci, non prendi coscienza che tutte queste cose non sono la cosa principale della tua vita, non seguirai il Signore; non lo cercherai i, perché sei convinto di non averne bisogno. Il Signore entra nella tua vita quando riconosci di aver bisogno di lui! Se tu non lo ritieni necessario, Dio si mette da parte, lo sapete.
L’abbiamo visto anche nell’Incarnazione: Dio è arrivato a noi in una grotta! Non è arrivato al centro del mondo dicendo: “Eccomi! Eccomi qui al centro del mondo!
Al centro della nostra attenzione cosa c’è? Adesso c’è il festival di Sanremo, ne abbiamo parlato una settimana prima, ne parleremo per un altro paio di settimane. Ma rendiamoci conto che si tratta di qualcosa di superficiale. Mentre noi Ci occupiamo di questo, in Nigeria continuano a uccidere i cristiani e noi neanche ce ne accorgiamo, è qualcosa fuori da nostri pensieri, dai nostri interessi. La nostra vita spesso è così, siamo assorbiti da un evento per farci passare il tempo; e ci riempiamo di cose per non pensare alle cose essenziali. Mangiamo troppo perché siamo vuoti dentro. Questo fa parte del nostro modo di vivere, anche psicologicamente: quando c’è un vuoto dentro, lo riempi. Ma non è questo che ti riempie il cuore, che ti dà la gioia; la felicità non è quella.
Ed è questo che il Signore ci dice quando avverte: “Guai a voi ricchi”! Non è un rimprovero contro chi ha i soldi per poter mangiare, per stare bene con i figli: il Signore è contento di questo; il problema nasce quando perdiamo di vista l’essenziale, quando non capiamo più cosa è importante nella vita: quando il cuore è lontano da Dio! Nella nostra società, più si hanno soldi e più si diventa egoisti, e non si vede l’altro. Non si può servire Dio e il denaro.
Chi è sfato in un paese cosiddetto di missione o comunque in un paese povero, si è potuto rendere conto di come in questi paesi aprano le porte al prossimo, come sono ospitali verso lo straniero, e come viceversa quanto abbiamo perso, noi occidentali, nell’accoglienza, che per noi è così difficile, anche tra vicini.
Il Signore dice: beato chi sente il bisogno di sfamarsi, beato chi sa di non avere tutto, beato chi cerca Dio. Ed è questo che dobbiamo riscoprire, il gusto della ricerca di Dio, di accorgerci dove sta la bellezza, la verità: non quella che ci propone il mondo! C’è qualcosa di più grande, di più profondo, di più bello! Questo siamo chiamati a riscoprire! Questo le nostre civiltà occidentali devono riscoprire, perché altrimenti ci perdiamo, ci stiamo perdendo! I nostri figli si perderanno ancora di più, perché non hanno una guida!
Ascoltiamo dunque la Parola di oggi e non in modo superficiale: dobbiamo essere poveri, diventare po? Sì dobbiamo essere poveri di spirito, cioè accorgerci di quanto abbiamo bisogno di Dio, che è la risposta alla nostra vita! È la risposta al nostro desiderio più profondo e a questo dobbiamo educare i nostri figli. Chiediamo a Dio un cuore aperto al suo annuncio, alla sua Parola, al suo Spirito. Amen