Omelia domenica 1 giugno

Vedete quale  differenza fa la musica nella messa, come accompagna la preghiera e quanto ci manca oggi.
Ci ritroviamo a quaranta giorni dalla Pasqua  e festeggiamo l’Ascensione. Se contiamo bene ,oggi sono più di 40 giorni, perché in Italia, a differenza della Francia, non c’è la vacanza del giovedì dell’Ascensione, che dovrebbe essere appunto di giovedì e poi dieci giorni dopo esserci la Pentecoste. Per questo la festa del giovedì viene spostata alla domenica.
Siamo qui a 40 giorni dalla Pasqua della risurrezione del nostro Signore.
I discepoli hanno vissuto un periodo bello. Gesù risorto è stato con loro.

Ma prima  dell’apparizione di Gesù, li  abbiamo visti rinchiusi in quella sala, paurosi di quello che stava per succedere. Gesù appare e dice “Pace a voi” E’ Il primo saluto di Gesù risorto ed è per questo che anche il Papa Leone XXIV ha ripreso questo saluto, nel momento in cui si è presentato al mondo.
“Pace a voi”. Il Signore risorto porta pace al cuore degli uomini, porta pace nella nostra vita,  perché non ci sentiamo abbandonati, soli . Gesù risorto è presente in mezzo a noi, dopo la sua sofferenza e la sua morte.
Quando noi pensiamo di essere abbandonati, quando noi pensiamo di aver perso tutto, Gesù risorto arriva nella nostra vita, con quella parola: “ Pace”.
Sono passati alcuni giorni e i discepoli hanno vissuto con Lui e hanno ripreso forza da questo, ma ecco che adesso gli viene tolto Gesù fisicamente; lo vedono alzarsi in cielo, l’avete sentito?: “Cristo patirà, risorgerà dai morti e nel suo nome saranno praticati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme e in questo voi siete testimoni.”
Gesù scompare, ma ci mette in mano una vocazione: quella della testimonianza, quella del racconto. Noi siamo chiamati a essere i testimoni di quello che abbiamo vissuto. Questo è chiesto ai discepoli e questo è chiesto a ciascuno di noi : raccontare la nostra relazione con  Lui.   Gesù va via ,ma come viene detto nella scrittura, manderà il Paraclito , lo Spirito per accompagnarci. Quello che ci colpisce è che ci dice così: “non spetta a voi conoscere il tempo o i momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dello Spirito Santo, che scenderà su voi e di me sarete testimoni a Gerusalemme, fino ai confini della terra.”
La testimonianza è la vocazione che ciascuno di noi ha ricevuto attraverso il dono dello Spirito Santo, quello stesso dono ricevuto nel battesimo e nella cresima, lo stesso dono che riceviamo ogni volta nei sacramenti. E’ qui, nell’assemblea, nella chiesa, nella grande famiglia di Dio, che noi riceviamo lo Spirito Santo, è da qui che noi siamo inviati nel mondo. Non dobbiamo metterci da parte.  Riceviamo qui  lo Spirito, per poi viverlo nella nostra vita quotidiana, nel nostro lavoro, nella nostra famiglia, è lì che siamo chiamati ad essere testimoni di Cristo. Alcune volte potremmo avere la tentazione di guardare il cielo e non la terra, di volerci allontanare da questa terra, che soffre e ci fa soffrire,  di allontanarci dalla violenza, dal dolore. Ma vedete? “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà nello stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo. “  Noi non siamo chiamati a fissare il cielo, ma siamo chiamati, con nel cuore lo Spirito Santo, ad andare verso questa terra, che ha bisogno di Dio.
Vedete? Alla fine del Vangelo  viene detto così: ” mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su in cielo ed essi si prostrarono davanti a lui. Poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia . Stavano sempre nel Tempio, lodando Dio.”
La gioia dei discepoli deve essere la nostra gioia. I discepoli potevano andar via tristi, pensando di essere stati abbandonati, invece hanno capito che il Signore non li abbandonava ,ma  donava a loro lo Spirito Santo. Questa deve essere anche la nostra di testimonianza: non siamo abbandonati, ma siamo portatori della gioia di Cristo, siamo portatori di quella luce, della vita di Cristo che è in noi.
Stiamo per concludere il Tempo di Pasqua  con la Pentecoste, un Tempo in cui abbiamo pensato, riflettuto, vissuto la Pasqua della risurrezione. Oggi il Signore ci sta dicendo: “ portate questa luce in voi, portate la gioia della risurrezione, portate questa vita nuova agli altri. “Io non vi abbandono, io sono sempre con voi “. Con questa sicurezza e con questa certezza,  noi facciamo, come è stato detto nell’ antifona del Vangelo : “andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”  . Prendiamo coscienza  della nostra vocazione, chiediamo allo Spirito di continuare ad accompagnare la nostra vita e andiamo, con la gioia nel cuore, ad annunciare Cristo Risorto , in tutte le situazioni, in quelle più difficili come in quelle meno. Amen

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